Rivera & Lindell, oltre la magia della Rolling Thunder Revue al Backdoor
22 Gennaio 2025, di Michele Faliani
Prima o poi, sono sicuro che gli amici del Backdoor riceveranno una serie di richieste di rimborsi sui biglietti dei concerti. Non è possibile che ad ogni serata all’interno della stanza sul retro della Casa del Popolo di Castelfranco di Sotto voli via in un batter d’occhio, che un’ottantina e passa di minuti sembrino volatilizzarsi in poco più di duemila secondi. E come per Bruce Cockburn, per Simon Finn, per Sarah Davachi, per Roberto Menabò e per tanti altri (e tenete dritte le antenne che stanno per essere annunciati altri nomi importanti) sono qui a cercare di raccontare un concerto che è impossibile raccontare, davanti a un monumento della storia del folk-rock e a una delle figure più interessanti del cantautorato svedese, tanto diverso dagli altri artisti di Stoccolma e dintorni che ho avuto l’onore di portare in concerto da queste parti (l’elettropop di Cajsa Siik, il dream folk dei Simian Ghost, il blues rock dei Bland, lo psycho-pop di Tiger Forest Cat solo per citarne alcuni) eppure egualmente emozionante. Scarlet Rivera, violinista di His Bobness e musicista dal carisma infinito, in simbiosi perfetta con il suo strumento e anche con il suo compleanno di palco, così lontano geograficamente ed anagraficamente ma con la stessa capacità di emozionare e di regalare un pugno di canzoni bellissime; divise fra le canzoni del nuovo lavoro di Lindell, qualche episodio della carriera solista della Rivera e poi un paio di traduzioni in inglese di De André, tanto per sottolineare il rapporto fra i due artisti e il nostro paese. E poi una bellissima Chelsea Hotel #2, prima di qualche canzone di Dylan (quanto mai di attualità vista l’uscita del biopic con Chalamet) eseguita dalla voce di chi con Dylan ci ha diviso il palco a lungo. Gran finale con il pubblico a cantare in coro Blowin’ in the wind, prima delle consuete chiacchiere post concerto nella sala di provincia che concerto dopo concerto, sforzo dopo sforzo, magia dopo magia, sta diventando un punto di riferimento per gli amanti della musica d’autore della Toscana. Grazie Backdoor, e alla prossima.
La scaletta del concerto:
1. Before the Sun (Jesper Lindell song)
2. Life Is Good (Jesper Lindell song)
3. Never Gonna Last (Jesper Lindell song)
4. Far From Me (John Prine cover)
5. Dust Bowl (Scarlet Rivera song)
6. Sacred Wheel (Scarlet Rivera song)
7. Series of Dreams (Bob Dylan cover)
8. Hotel Supramonte (Fabrizio De André cover)
9. Once In A Dream (English adaptation of “Un malato di cuore” by Fabrizio De André)
10. Chelsea Hotel #2 (Leonard Cohen cover)
11. Not Dark Yet (Bob Dylan cover)
12. Señor (Bob Dylan cover)
13. Simple Twist of Fate (Bob Dylan cover)
Encore:
14. Blowin’ in the Wind (Bob Dylan cover)