4marrzo 2015 di Barbara Cremoncini, Toscana Notizie
Per la reindustrializzazione di Livorno e l’ulteriore messa a punto di strumenti operativi a sostegno dello sviluppo, oltre alle risorse già previste dall’accordo di programma, la Giunta regionale ha approvato, nella proposta di variazione di bilancio, un ulteriore stanziamento di 5 milioni destinati a finanziare la realizzazione, da parte del Comune di Livorno, di un polo tecnologico/incubatore d’impresa all’interno di strutture industriali dismesse, come il caso di quelle ex Trw e Delplhi. Ma non è tutto.
“La giunta – spiega Simoncini – ha deciso oggi di proporre al consiglio regionale di portare a 200 milioni (contro i 170 milioni inizialmente previsti) lo stanziamento per il cofinanziamento della Darsena Europa, 30 milioni in più, quindi, chiedendo l’autorizzazione a contrarre un mutuo. “In parallelo all’accordo di programma – ha detto ancora l’assessore – si sta lavorando per arrivare alla definizione di due protocolli d’intesa: uno fra la Regione Toscana e il Comune di Livorno e l’altro fra Regione e Comuni di Collesalvetti, Rosignano, Cecina e Castagneto Carducci”.
Tutto questo si aggiunge alle risorse e agli interventi già previsti e destinati a rientrare nell’accordo di programma, nonché gli interventi mirati messi in cantiere dalla Regione per favorire lo sviluppo dell’area. Fra questi, Simoncini ha ricordato i 9 milioni stanziati per lo scavalco tra porto e interporto, i 10 milioni stanziati per il sostegno ad imprese che investiranno nell’area livornese, l’abbattimento dell’Irap e le premialità che vengono inserite su tutti i bandi regionali per Livorno (come per le altre 2 aree di crisi regionali), 1 milione di euro, infine, stanziati per i Lavori di Pubblica Utilità, che vedranno corsie preferenziali specifiche per i progetti da Livorno.
Ancora sul fronte del sostegno all’occupazione la Regione riserverà a Livorno 1 milione di euro. Inoltre potranno essere previste premialità specifiche per l’utilizzo di interventi di formazione continua (in base alla legge 236/93) per i lavoratori di aziende insediate nelle aree di crisi.