Dopo circa 3 anni, gli affreschi del ‘600 ed il pregiato cassettone ligneo hanno trovato una nuova luce
16 maggio 2016 di Patrizia Russo
Dal monumentale scalone in pietra del Palazzo Gambacorti, sede del Comune di Pisa, si accede alla Sala delle Baleari e varcata la soglia gli occhi sono rapiti dall’armonia che vi regna; le pareti sono totalmente ricoperte da tre grandi affreschi e un pregiato cassettone ligneo ne adorna il soffitto.
Iniziamo l’intervista all’architetto Roberto Pasqualetti, direttore dei lavori di restauro della Sala delle Baleari, chiedendo di spiegare, alla sottoscritta che è livornese e ai nostri lettori non pisani, l’origine del nome e cosa rappresentano i tre magnifici affreschi che ornano la sala:
E’ stata realizzata nel ‘600 come Sala delle Udienze ed insieme agli ambienti che la circondano, con lo scalone monumentale di accesso, costituiva la Sede della Magistratura. Verso la fine del seicento è stata arricchita dai tre affreschi che illustrano i momenti più salienti delle imprese della Repubblica Pisana. Quello realizzato sul lato ovest è dedicato alla “conquista delle Baleari”, quando la grande spedizione navale a Maiorca, portò alla liberazione di migliaia di cristiani, fatti schiavi dai musulmani. Da qui il nome attuale della sala.
Ancora un po’ di storia: le tre opere da chi sono state realizzate? E chi le ha commissionate?
Gli affreschi, datati 1693, “La conquista delle Baleari e “L’impresa di Sardegna” sono stati dipinti da Giacomo Fardelli, pittore napoletano, su commissione di Ferdinando I de ‘Medici, Granduca di Toscana.
Il terzo affresco “L’espugnazione di Gerusalemme ad opera dei Pisani”, sempre su commissione di Ferdinando I, è stato realizzato nel 1695, dal pittore fiorentino Cesare Dandini.
Nel dettaglio, in cosa sono consistiti i lavori di restauro?
I lavori hanno riguardato gli affreschi e tutto l’apparato decorativo delle pareti, il cassettonato ligneo decorato del soffitto ed il pavimento “seminato alla veneziana”. Sono stati infine realizzati gli impianti elettrico, di illuminazione e di condizionamento.
Quanto tempo è stato impiegato?
I lavori si sono alternati su due lotti. Complessivamente sono durati oltre tre anni, ma hanno avute molte interruzioni dovute sia ai tempi lunghi dei finanziamenti, sia ai tempi burocratici per lo svolgimento delle gare. In realtà i tempi effettivi di esecuzione sono stati della metà
Chi ha finanziato il lavoro di restauro?
La Fondazione Caripisa ed in piccola parte il Comune di Pisa stesso.
Il gruppo che si è occupato del restauro ha incontrato qualche difficoltà nello svolgere il lavoro? Se si quale?
Non vi sono state particolari difficoltà, se non quelle che si riscontrano durante il corso di un restauro, dove il lavoro è sempre in progress. Spesso devi prendere decisioni al momento senza “progetto”, decisioni che magari avranno una forte influenza sul risultato finale.
La Sala delle Baleari è uno spazio rappresentativo per la città di Pisa, si ricorda qualche evento importante che si è svolto al suo interno? E adesso che la Città, ha riacquistato la Sala delle Baleari, come verrà impiegata?
E’ sempre stata la sala di rappresentanza della classe dirigente della città. In particolare da quando è divenuta sede del Consiglio Comunale, ha fatto da palcoscenico a tutti gli avvenimenti politici importanti avvenuti nella città. Su volontà del Consiglio Comunale, sarà utilizzata per le proprie sedute ed anche per le manifestazioni ed eventi di rappresentanza del Comune di Pisa. Spero vivamente possa essere inserita nel circuito turistico della città e divenire un luogo di visita. E’ certamente una delle più belle sale affrescate che abbiamo nel nostro patrimonio monumentale.
Vuole aggiungere qualcosa, anche di personale, p.e. come si sentito o cosa ha provato quando sono terminati i lavori…
Quando costruisci qualcosa di nuovo (un edificio o altro) hai la soddisfazione di aver creato dal nulla, di aver immaginato qualcosa che prima non c’era. In questo caso la sala era lì, già esistente nella sua magnificenza. Ma il lavoro di restauro svolto, togliendo le coloriture improprie, le croste nere, ripulendo e riordinando la struttura decorativa e gli apparati impiantistici, ha comunque “trasformato” lo spazio. Lo ha trasformato facendogli riconquistare il valore del colore e dello splendore che aveva perso, a causa degli interventi incongrui subiti nel corso dei secoli.
Vedere la Sala delle Baleari oggi mi dà gioia, mi alimenta il senso di appartenenza alla schiera di persone che lavorano per la collettività.