Sono i giovani i protagonisti dell’agricoltura toscana del futuro
Non è una frase retorica, ma il dato che scaturisce dall’ultimo bando della Regione Toscana relativo al “Pacchetto Giovani” in agricoltura. Al bando, che ha previsto uno stanziamento di 40 milioni, sono arrivate 1761 domande di giovani che intendono avviare un’impresa in agricoltura.
Il dato è stato comunicato dall’assessore all’agricoltura della Regione Toscana, Marco Remaschi, che ha partecipato ad un talkshow organizzato da Controradio, al quale erano presenti anche il presidente di Coldiretti Toscana Tullio Marcelli e quello di Cia Toscana (Confederazione Italiana Agricoltori) Luca Brunelli, oltre ai presidenti delle rispettive associazioni giovanili.
Le domande arrivate per il Pacchetto Giovani in agricoltura anno 2015, il cui bando è stato chiuso il 16 novembre scorso sono circa il triplo di quelle giunte per l’ultimo bando emesso dalla Regione Toscana nella precedente programmazione. Ma ecco le finalità del bando che ha riscosso così tanto successo. Il bando “Aiuto all’avviamento di imprese per giovani agricoltori – Pacchetto Giovani – 2015”, è finalizzato proprio a favorire il ricambio generazionale nel settore agricolo: consente al giovane di ottenere un premio per l’avviamento dell’attività agricola e contemporaneamente di ricevere contributi agli investimenti per l’ammodernamento delle strutture e dotazioni aziendali e la diversificazione delle attività agricole.
I soggetti ammessi sono giovani agricoltori che si insediano per la prima volta in una azienda agricola, in forma singola (ditta individuale) o associata (società di persone, società di capitale e cooperative agricole di conduzione) con un’età compresa tra i 18 anni (compiuti) ed i 40 anni (non compiuti), che presentano un piano aziendale per azienda agricola, possiedono conoscenze e competenze professionali adeguate e si impegnano a diventare IAP (imprenditore agricolo professionale) entro la data di conclusione del piano aziendale. Il premio di primo insediamento è di 40.000 euro a fondo perduto per ciascun giovane che si insedia, con aumento a 50.000 euro nel caso di insediamento in aziende ricadenti completamente in aree montane. Ma è anche previsto un contributo a fondo perduto sugli investimenti da realizzare, che sono obbligatori.
Fra gli investimenti previsti ci sono impianti per la produzione di energia derivante da fonti rinnovabili relativamente al fabbisogno energetico dell’azienda, diversificazione delle aziende agricole (es qualificazione dell’offerta agrituristica, attività sociali e di servizio alle comunità locali, agricampeggio, fattorie didattiche) e investimenti in beni materiali.