Amianto nell’acqua dei rubinetti, tra cifre ballerine e rassicurazioni. La grande opera potrebbe essere: risanamento, finanziamenti area di crisi complessa e reddito ai cassaintegrati

Alla salute dei toscani si antepone il profitto delle Società per Azioni?

17settembre 2015 di Silvio Lami, vignetta di Marco Ristorivignetta di marco ristori

Risulta ormai del tutto evidente che anche nei nostri territori persiste questa concreta preoccupazione e, come non osservare che quando il profitto compete con i diritti dei cittadini, la politica si schiera generalmente dalla parte delle società private, ma, la rilevanza scientifica unica accertata resta, nel concreto, quella che nell’acqua ‘potabile’ la concentrazione deve essere pari a zero.

acqua bene comune

acqua tubazioni amiantoAltra osservazione su cui non possiamo che esprime un giudizio critico, deriva dal fatto che il problema non è stato portato all’attenzione dei cittadini dalle Istituzioni e/o da chi è pagato per garantire la sicurezza e la salute, ma dall’associazione  “No Amianto Publicqua” che si è organizzata con una forte campagna di sensibilizzazione e raccolta firme.

Ancora una volta, sono dovuti intervenire gli anticorpi sociali, per scoprire e denunciare che le Aziende di distribuzione dell’acqua continuano ad utilizzare tubi in amianto.

Alla Regione Toscana e all’Istituto Superiore di Sanità (ma anche a tutti gli organi di stampa che pubblicheranno i comunicati istituzionali), suggeriamo di leggere la ricerca IARC all’indirizzo: http://monographs.iarc.fr/ENG/Monographs/vol100C/mono100C-11.pdf dove la pericolosità dell’amianto ingerito è fortemente evidenziata. L’ultima classificazione compiuta dall’Agenzia Ricerca sul Cancro (IARC) sulle forme di asbestosi sicuramente cancerogene per l’uomo (Gruppo 1) comprende anche quella derivante dall’amianto ingerito.

E i cancerogeni del gruppo 1 IARC noamianto3n hanno soglia: l’unica soglia di garanzia per la sicurezza dei cittadini è zero.

Dal tavolo coordinato dalla Regione costituito per affrontare la questione dal punto di vista sanitario e scientifico, con gli assessori regionali ambiente e tutela della salute, Anna Rita Bramerini e Luigi Marroni, sulla questione del cemento-amianto e la rete idrica, è emerso, in sintesi, quanto segue:

  • “Insieme all’Ispo, l’Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica, è stato fatto il punto sulle conoscenze in possesso e sulle norme che riguardano la presenza di fibre d’amianto nelle acque per le quali le “Linee guida per la qualità dell’acqua potabile” emesse dall’Organizzazione mondiale della sanità nel 1994, e poi ribadite nel 2011, affermano che non esiste alcuna prova seria che l’ingestione di amianto sia pericolosa per la salute”. Ciò non di meno – concludono gli assessori – abbiamo provveduto a scrivere al Ministero dell’Ambiente e a quello della Sanità per chiedere che sia fissato un valore limite di legge anche per l’amianto che ad oggi, in base alla normativa italiana, non rientra nei parametri da analizzare”.  http://www.autoritaidrica.toscana.it/…/le-azioni-in…
  • E in linea con la Regione, il gestore Asa insiste: “Sulla base di studi dell’Istituto Superiore della Sanità non sono state riscontrate evidenze di tumori collegate al consumo d’acqua”. Conseguentemente e attenendosi alle normative sanitarie, i cittadini vengono rassicurati del fatto che l’acqua potabile distribuita è assolutamente potabile.

acqua tubature amianto.Inoltre viene paventato il costo eccessivo sulla sostituzione dei 157 o 133km di tubazioni in cemento-amianto che, ricadrebbe tutto sui cittadini ma, su questo l’associazionismo, rivendica legittimamente un cronoprogramma di eliminazione dell’amianto, dove i costi gravino sui Gestori (trattandosi di spa) e non sugli utenti, né sulla fiscalità generale.

In subordine, nella ricerca di dare risposte concrete anche alle richieste avanzate, alle Istituzioni, da “Vertenza Livorno” sul fronte occupazionale, perché non puntare su finanziamenti, in deroga come area di crisi complessa, e avviare un concreto progetto di risanamento e ammodernamento degli impianti, capace di dare continuità di reddito, ai lavoratori.

gazebo ex trw

comune di livornoAnche a partire da questo, il M5stelle potrebbe e dovrebbe sfidare la cattiva politica, denunciata nella sua campagna elettorale, e rilanciare la rivoluzionaria vittoria ottenuta sugli equilibri istituzionali preesistenti.

E in materia postiamo il commento di Marco Valiani, Livorno Bene Comune, che risponde al comunicato ASA:

Marco Valiani“I numeri cambiano di giorno in giorno da parte di Asa, appoggiata in questo dal 5 stelle livornese.
Prima dicevano che per cambiare i 157, poi diventati 133 km di tubazioni in cemento-amianto, servivano 86 milioni di euro, adesso affermano che ne servono 100 di milioni di euro.

  • Mi chiedo da dove arrivi questa stima al rialzo e soprattutto perché per AIMAG, azienda gestore di Carpi, la sostituzione di 290 chilometri di condotte di amianto costerebbe 60 milioni di euro.
  • Mi chiedo perché il gruppo 5 stelle di Carpi ritenga fondamentale questa sostituzione per la salute dei cittadini e il gruppo di Livorno invece no.
  • Mi chiedo perché rinunciare al principio di precauzione, perché dare un valore/costo alla vita umana, perché infine rigettare in toto un programma presentato ai cittadini.
  • Perché, infine, il parlamento europeo ha approvato, nel 2013, una risoluzione dove viene stabilito che le tubazioni in cemento-amianto sono cancerogene, se invece, come sostengono Asa e 5 stelle livorno, queste non rappresenterebbero un pericolo per la salute umana?

Mi chiedo e continuerò a farlo, mi hanno votato per questo, altri se lo sono dimenticati in fretta… vedremo che risposte arriveranno”.

 

Per quanti interessati, post predenti, su Amianto nell’acqua dei rubinetti:

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