Approvata la graduatoria dei progetti per le zone fragili della Toscana: dentro la Garfagnana, fuori Amiata e Colline pisane

regione toscanaLe scelte della Regione premiano la Toscana centrorientale a discapito della zona tirrenica

6aprile 2015 da Toscana Notizie

Simoncini e rossiVia libera all’attuazione di progetti sperimentali della Strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne. La Regione Toscana, unica a livello nazionale, ha deciso di prevedere che soltanto le prime tre aree possano partire insieme”. Per la Toscana sono le aree del Casentino e Valtiberina, della Garfagnana (con la Media Valle del Serchio, l’Appennino Pistoiese e la Lunigiana) e del Valdarno-Valdisieve (insieme a Mugello e Val di Bisenzio) quelle che potranno intanto partire con i progetti, a conclusione del procedimento di selezione, che ha previsto il passaggio dal parere del Nucleo nazionale di valutazione.

Lo ha deciso la giunta che ha comunque inviato anche le altre candidature (coordinate dall’Unione di Comuni montani dell’Amiata Grossetana e dal Comune di Castelnuovo Val di Cecina) al Comitato tecnico nazionale per il loro inserimento nel pool di progetti che potranno essere finanziati successivamente.

Le cinque aree avevano presentato la propria candidatura a realizzare un progetto pilota nell’ambito della strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne, lanciata in parallelo alla discussione sui fondi europei 2014-2020. Il termine per partecipare all’avviso pubblico e finalizzato ad individuare un’area (o al massimo due) su cui avviare un progetto pilota si è concluso lo scorso 15 settembre.

Ecco le cinque aree:

lavoroSi tratta dell’Unione dei Comuni montani del Casentino, il cui progetto interessa anche i Comuni delle aree interne della Valtiberina; dell’ l’Unione dei Comuni della Garfagnana, il cui progetto fa riferimento Unioni dei Comuni di Lunigiana, Media Valle del Serchio e Appennino Pistoiese; dell’Unione dei Comuni Valdarno e Val di Sieve, il cui progetto abbraccia anche i Comuni delle aree interne delle Unioni dei Comuni montani del Mugello e della Val Bisenzio; dell’Unione dei Comuni montani dell’Amiata grossetana, che ha aggregato intorno al progetto le aree delle Unioni dei Comuni delle Colline Metallifere, Colline del Fiora, Amiata Val D’Orcia, Val di Chiana Senese, Val di Merse; del Comune di Castelnuovo Val di Cecina, che ha riunito gli altri 4 comuni dell’Alta Val di Cecina.

Le candidature coinvolgevano complessivamente ben 118 Comuni e hanno attivato l’adesione di ulteriori 145 soggetti pubblici e privati.

 L’obiettivo della Strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne è quello di invertire la tendenza demografica allo spopolamento e lo squilibrio di quei territori definiti “fragili”. Si punta a consolidare servizi essenziali, ridurre l’emorragia di popolazione, determinare condizioni per una crescita.

simoncini gianfranco“La strategia che la Regione Toscana ha subito fatto propria – spiega l’assessore alle attività produttive credito e lavoro Gianfranco Simoncini – richiede un’attenzione specifica alle sfide territoriali dell’Unione europea e infatti vi sarà un’integrazione anche con questi fondi.

La Regione, sulla base dello studio metodologico condotto da Irpet per affinare e adeguare al territorio regionale la classificazione di “aree interne”, ha elaborato un documento strategico di indirizzo e successivamente ha definito i criteri e le priorità funzionali per la valutazione dei progetti. I progetti, secondo le direttrici approvate dalla giunta, devono essere indirizzati a riequilibrare i sevizi di base e allo sviluppo delle potenzialità socio-economiche”.

 Le risorse a disposizione sono complessivamente pari a 3.740.000 euro di risorse nazionali per area, ma si prevede che alla strategia sarà destinato anche sino all’1% dei Programmi operativi dei Fondi strutturali (Fesr e Fse), Programma di sviluppo rurale (Feasr) e Programma del Fondo di sviluppo e coesione (FSC).

 

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