Calcio- Il Pisa impatta 1-1 col Pontedera. Ma sono ancora tanti gli interrogativi

A tre partite dalla fine del campionato di lega pro il Pisa ed i pisani si interrogano. C’è chi prova rabbia per le vicende extra calcio che tengono in bilico la squadra, la società ed i tifosi, c’è chi grida al complotto attribuendo responsabilità non al campo ma a volontà superiori che vorrebbero il Pisa ancora fermo nell’attuale categoria

18aprile 2016  di Massimiliano Grassini

C’è chi vuole andare fino in fondo, c’è chi non si rassegna, c’è chi pensa che anche quest’anno ormai i giochi sono fatti. Sentimenti ed emozioni di un popolo, quello nerazzurro, che talvolta si è fatto male da se, con le proprie mani, talvolta non può non invocare il destino avverso, talvolta deve alzare la testa e combattere come ha sempre fatto e sa fare. La mente va alla stagione dei ripescaggi e vaga negli anni a riesumare torti subiti e verità nascoste.

Anche il croniDSC_5073sta, a torto o a ragione si trova in questi casi a dare meno importanza ai fatti ed alle vicende del campo, seppur entusiasmanti e coinvolgenti.

Il Pisa visto ieri ha giocato forse la sua miglior partita interna. Ha lottato e non si è arreso. Quest’anno, sembra proprio l’anno del combattere. A partire dalle vicende societarie estive, ormai lontane ma che presentano strascichi ancora chissà per quanto tempo, dai risultati del campo che non ci fanno mai stare tranquilli fino al triplice fischio, dal comportamento di alcuni giudici che si sostituiscono ai verdetti del campionato, dai direttori di gara che sembrano avere punti di vista talvolta troppo diversi da tutti gli altri umani che vivono la partita.

Sembra allora che la scelta della società di mettere sotto contratto all’inizio del campionato un combattente come Gennaro Gattuso abbia avuto anche in questo senso un suo perché. Il combattere e non arrendersi mai.

Talvolta l’agitazione anche in campo che sembra da lontano forse eccessiva, forse fuori luogo, come spesso sento dire da certuni tifosi, forse rischia di agitare troppo l’animo dei suoi giocatori e magari complicare le cose.

Ma a me piace pensarla anche in altro modo. Così facendo il Ringhio toglie pressione a chi in campo si sente defraudato e frustrato, arrabbiato per situazioni ed errori non commessi ed indipendenti dalla sua qualità professionale ed umana, e carica su di se tutti i problemi e la logica volontà di protestare e non arrendersi. Si, questo fa un condottiero. Vive le emozioni dei suoi fino in fondo e le trasforma in azioni concrete e pensieri di tutti. Tre vittorie nelle prossime partite potrebbero non bastare per effettuare i play off. Tutto adesso dipende da un giudice che che per la leggerezza di un controllo, di fronte a fidejussioni consegnate nei termini ed, al momento dei fatti, valide, decide di comminare all ‘AC Pisa una pena spropositata, dodici punti, che a tre giornate dal termine del campionato la metterebbero automaticamente fuori gioco. Senza alcuna possibilità di reazione e di poter provare a cambiare le cose. Questo sarebbe bastato a tagliare le gambe a chiunque. Ma nona questo Pisa che mai domo sfodera una grande prestazione che solo un grandissimo Pontedera può arginare. Detto questo, si richiude il computer, e si attende il verdetto della giuria.

Da domani il Pisa tornerà ad allenarsi ed a preparare come sempre al meglio la prossima partita.

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