Da Asatrade ad ENI: passaggio indolore per i cittadini?

TUCIIn questo periodo di avvicinamento alla campagna elettorale regionale ci sono argomenti poco trattati, come il futuro dei servizi di rilevanza pubblica sui quale l’ente Regione (e gli altri enti locali) hanno competenze importanti.

16marzo 2015 da Benedetto Tuci

acquaSi discute un po’ di più di servizio idrico perché il referendum ha dimostrato come questo sia un tema sensibile (e perché il candidato della sinistra sarà probabilmente il coordinatore dei comitati per l’acqua pubblica). Ma, in questi giorni l’afflusso agli sportelli in relazione ai problemi dell’energia ci da la misura della delicatezza di ciò che avviene per il cittadino consumatori quando cambiano gli assetti azionari delle grandi utilities.

L’incorporazione di ASATRADE in ENI infatti non sembra indolore per i cittadini:

gassfondo_logo eniI Mediatori del Movimento Consumatori sono alle prese da mesi con  problemi di varia natura che assillano i clienti ENI. Il primo problema che si è prospettato ai nostri sportelli è stato quello  della  mancata restituzione delle somme a credito nei confronti dei clienti con assegni o con compensazione delle somme dovute con successivi consumi, nell’ultima bolletta di conguaglio ASATRADE-ENI DEL LUGLIO 2014.

Non parliamo di poche decine di euro ma anche di centinaia di euro.  Dopo mesi, almeno coloro che si sono rivolti ai nostri sportelli, hanno visto compensate tali somme.

gas bollettaIl secondo problema è la presenza di un sedicente blocco di fatturazione per molti clienti che sembra dipenda da un errore delle sede centrale di Milano. Che errore sia non è dato sapere ma fin da subito ponemmo il problema che ASA Trade aveva una testa (poco) pensante a Livorno mentre una grande azienda come ENI sarebbe stato un soggetto difficile da contattare e remoto anche nella possibilità di comprenderne scelte e strategie. (ed anche i problemi interni) Infatti molti cittadini ci dicono che almeno prima ci si poteva rivolgere al personale sul territorio. Ma ora ci sono solo i call center (e delocalizzati).

energiaE poi qualche esempio che riguarda anche altre società: vi sono errori di fatturazione e il trasferimento non voluto dal mercato tutelato a quello libero o errori sulla morosità dei clienti; provvedimenti senza alcun preavviso, senza quindi la possibilità di potersi difendere.

Chi pagherà per il danno esistenziale, oltre a quello economico, che stanno creando a questi clienti pur non essendo morosi?  O nel caso delle imprese, per il danno alla produttività derivante dall’impegno dell’imprenditore dietro a pratiche e contenziosi.   Cercheremo di occuparcene.

E quanti consumatori sanno cosa vuol dire optare per il mercato tutelato rispetto a quello libero o che cos’è la procedura di default? Con le prossime iniziative del Movimento Consumatori, cercheranno di attivare canali formativi sui temi più scottanti.

Le bollette saranno più trasparenti di prima ma è il contorno che diventa sempre più fumoso e i diritti si perdono nella nebbia e nella lontananza del potere pubblico (autority di controllo).

Forse anche su questo la politica dovrebbe cominciare a riflettere.

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