Dalla Leopolda risuonano le dichiarazioni del Presidente della Camera di Commercio di Firenze, Bassilichi (Confindustria) e sembrano campane a morto
14dicembre 2015 da Cobas CCIAA, Pisa – La dichiarazione, per chi avesse voglia di leggerle attentamente, è consultabile sul sito istituzionale della Camera di Firenze.
Esordisce in uno stile tutto “Renziano”, e non poteva essere altrimenti, vista la locazione:
- La prima stoccata è subito per le imprese che a dir suo non si interessano al sistema camerale, sistema che, parole sue: (le imprese) pagano e governano. Il presidente Basilicchi non sa, o fa finta di non sapere che, mentre tutte le imprese pagano l’iscrizione (diritto annuale) alla Camera di Commercio, non tutte le imprese governano le Camere di Commercio ma solo quelle iscritte alle associazioni di categoria (attraverso loro rappresentanti). A tal proposito auspichiamo che i decreti attuativi della riforma Madia sappiano dare un’adeguata modalità di rappresentanza del resto tutte le imprese – iscritte alla Camera di Commercio – posseggono una pec e potrebbero attuare forme di partecipazione/votazione on-line.
- La seconda stoccata è per il personale camerale. Sia chiaro che non ci facciamo “accalappiare” dai falsi elogi (“massima valorizzazione e più incentivazione possibile”), perché se con i riconoscimenti si parla di “uscire dagli schemi dei contratti pubblici” ela questione di fa seria. Se poi la previsione è anche quella di passare dal finanziarsi con diritto annuale al PayPerUse (pagamento dei servizi usufruiti) non ci sono più alibi per sostenere che il personale non rischierà il proprio posto di lavoro (mandando a benedire tutta quella professionalità tanto lodata, a parole). E non ci incanta la prospettiva di passare al privato (che non avrebbe vincoli di bilancio, per incentivare economicamente il personale); lavorare nel sistema camerale è stata una scelta dei dipendenti che per questo hanno partecipato e superato un concorso pubblico.
Delle parole di Bassilichi, almeno qui a Pisa non ci fidiamo, vedi il caso della C-Global rilevata nel 2011, con parole di ottimismo (“le aziende possono e devono investire nell’economia reale per crescere”) che chiuderà a fine anno adducendo come motivazione il calo delle commesse. Se un imprenditore non riesce a fare previsioni (e prevenire) nel breve periodo (2011-2015) traete voi le conclusioni……
Chiediamo ad Unioncamere di farsi sentire.
Che senso hanno avuto le udienze presso le Commissioni di Camera e Senato, gli incontri con le OO.SS. e con gli organi di Governo, se ad oltre un anno dall’annuncio del premier- in conferenza stampa (30/4/2014)- dello smantellamento del sistema camerale, si ritorna a parlare di soppressione del diritto annuale? I lavoratori e le lavoratrici delle Camere di Commercio sono stanchi\e di questo assurdo balletto.