Ferrovia di collegamento Camp Darby aeroporto militare di Pisa, tornano le mobilitazioni. 11 aprile appuntamento Circolo Arci Pisanello

10aprile 2010 redazione Pisa

Con l’avvicinarsi dell’ora x, in cui inizieranno i lavori per la costruzione della ferrovia che collegherà la base militare Usa di Camp Darby all’aeroporto militare di Pisa, ritornano le mobilitazioni degli oppositori a questa progressiva militarizzazione del territorio. Dopo le dichiarazioni della lista comunale Prc Città in Comune e le dichiarazioni del comando Usa (pubblicate sul quotidiano Il Tirreno con gli alti comandi militari accolti in pompa magna nella sede pisana del giornale), arriva l’assemblea dei pacifisti. E’ Federico Giusti ad illustrare le ragioni dell’iniziativa:

“presentare come non potenziamento della base militare la costruzione di una ferrovia per il continuo e massiccio trasporto delle armi verso l’aeroporto militare di Pisa, dimenticare che il dragaggio e la navigabilità del Fosso dei Navicelli è stato pensato in funzione del trasporto di armi via acqua, fanno parte di una strategia mediatica che sminuisce l’opera di militarizzazione del nostro territorio. In questi giorni i venti di guerra stanno soffiando a velocità inaudita, si vanno costruendo le premesse per una grande escalation militare che ricorda l’intervento occidentale in Iraq che ha provocato in quindici anni un milione e mezzo di morti. Allora, come ora, si fabbricarono prove ad arte, si parlò di bombe nucleari e oggi invece di attacchi chimici che per altro vengono smentiti da osservatori internazionali e da un accordo tra Usa e Russia proprio contro le armi chimiche. La presenza della base militare Usa di Camp darby ha un ruolo nevralgico nel rifornimento delle armi e nel supporto logistico alle truppe Usa, avallare allora la costruzione di una ferrovia che permetta il trasporto massiccio e silenzioso di armi ci pare un atto criminoso soprattutto oggi che si profila un nuovo conflitto militare con tanto di fabbricazione di prove false per avallare la guerra.

Con tutti i soldi  spesi per costruire la ferrovia o per potenziare il fosso dei Navicelli  in funzione del trasporto di armi via acqua verso il porto nucleare di Livorno, potremmo mettere in sicurezza e bonificare le aree inquinate /che non mancano in Toscana), piantare alberi, riparare strade , recuperare ad uso pubblico parti dell’arenile e della macchia mediterranea. Al contrario le opere di militarizzazione come la ferrovia e il potenziamento dei Navicelli, sono opere esplicitamente richieste da anni dal Comando Usa in funzione del costante rifornimento di armi alle truppe Usa impegnate in vari scenari di guerra. Magari per convincere l’opinione pubblica restituiranno anche piccolissime porzioni della base fino ad oggi inutilizzate o si travestiranno da ambientalisti piantando nuovi alberi dopo averne distrutti 1000 (ma gli alberi avranno bisogno di decenni per essere definiti tali) E’ tuttavia innegabile che finanziando con soldi pubblici (vedi Navicelli) le opere funzionali ai militari, la base militare di Camp darby non subirà il ridimensionamento annunciato ma piuttosto sarà potenziata e ammodernata. Infatti, invece della riconversione, Camp darby diventerà una struttura logistica moderna e capace di rifornire di armi le truppe Usa con la massima celerità e ad insaputa dei cittadini pisani e livornesi e delle stesse autorità locali che per loro ammissione nulla sanno di cosa ospiti la base. Per queste ragioni opporsi alla ferrovia della Morte, acconsentita da gran parte dei futuri candidati a sindaco al Comune di Pisa, appare un atto doveroso.

Appuntamento allora al circolo arci di Pisanello, mercoledì 11 aprile alle ore 21:15 ” per costruire mobilitazioni e iniziative contro la ferrovia”

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