“Enel e media, sono riusciti finora a dare della geotermia un’immagine positiva ma, la realtà è ben diversa ed è doveroso che la popolazione la conosca tutta”
14ottobre 2017 da Maurizio Marchi, Medicina Democratica
La geotermia toscana (e italiana) è in realtà un grande disastro ambientale e sanitario, e non si reggerebbe senza gli enormi incentivi pubblici. Quindi Né sostenibile, né rinnovabile, ma sorretta da enormi contributi pubblici.
Cominciamo dagli incentivi pubblici:
- Le 28 centrali geotermiche dell’area nord (Larderello-Radicondoli) hanno ricevuto nel 2016 ben 520 milioni di euro di incentivi statali, trattenuti sulle bollette dei cittadini. Più del doppio di quanto Enel GreenPower ricava dalla vendita dell’Energia Elettrica da queste centrali, cioè circa 220 milioni di euro.
- Le restanti 6 centrali geotermiche in Amiata hanno ottenuto nel 2016 ben 90,4 milioni di euro di incentivi statali, raddoppiati rispetto al 2013, e circa 52 milioni dalla vendita dell’EE.
La geotermia toscana non è sostenibile, anzi è estremamente inquinante:
- Secondo l’insospettabile Delibera della Giunta regionale toscana n. 344 del 22.3.2010 la geotermia toscana emette in aria 3076 kg/anno di mercurio,
- 482 kg/anno di arsenico,
- 6.415 tonn/anno di ammoniaca, 26.239 tonn/anno di idrogeno solforato,
- oltre a decine di altri metalli pesanti in tracce, come cromo, uranio, cadmio e radon, e circa 70.000 tonn/anno di acido borico.
Un disastro ambientale, che la candiderebbe ad essere dichiarata SIN, ammesso che sia possibile bonificare l’area enorme che questi inquinanti hanno raggiunto, nelle acque e nei suoli. L’acclarato inquinamento da mercurio della Val di Cecina è in buona misura dovuto alle emissioni geotermiche, mentre sul versante senese/umbro/laziale, si calcola che la geotermia amiatina abbia emesso 52 tonnellate di mercurio tra il 1969 e il 2016 nei bacini del fiume Paglia e Tevere.
Ovviamente questo esteso inquinamento ha causato e causa patologie e morti aggiuntive:
- Un’indagine epidemiologica della Regione Toscana nell’ottobre 2010 accertò 535 morti in più nelle aree geotermiche rispetto alla popolazione toscana, per l’esattezza 99 morti in più nei comuni propriamente geotermici e il resto nei comuni limitrofi.
- La stessa indagine evidenziava gravissime patologie in viventi, correlandole all’inquinamento e alla sua concentrazione.
- Un aggiornamento dell’indagine, svolto nel 2013 a fini tranquillizzanti, confermava una mortalità in più del 10 % rispetto alla Toscana.
La geotermia non è rinnovabile e produce poca energia:
- Nei primi 10 anni di attività un pozzo geotermico riduce la sua portata del 70 per cento per poi esaurirsi nel corso degli anni.
- L’estrazione e la reiniezione dei fluidi geotermici ad elevata pressione in profondità inducono rischio di terremoti e di subsidenza.
- Nel centro-sud Toscana sono stati perforati nel tempo circa 1.000 pozzi geotermici, di cui la stragrande maggioranza ormai esauriti.
- Nel quindicennio 2001-2015 sono stati perforati 75/90 nuovi pozzi anche a 6.000 metri di profondità.
- La potenza geotermica istallata in Toscana si aggira sugli 850 Megawatt, quasi raggiunti dall’energia da fotovoltaico, molto più pulita. (Rapporto Terna 2015 pag. 52 di 64)