30aprile 2016 di Enrico Zini
Ieri, alla presenza del rettore Massimo Augello, del sindaco Marco Filippeschi, del direttore del CNR di Pisa, Domenico Laforenza, e del professor Luciano Lenzini, uno dei principali artefici dell’ importante successo italiano e pisano che si celebrava, l’attivazione del primo nodo della rete Internet in Italia, realizzata il 30 aprile del 1986, è stata ricordata con l’apposizione di una targa a Palazzo Venera, in via Santa Maria 36, l’allora sede dell’Istituto CNUCE dove tutto ebbe inizio.
Le celebrazioni sono proseguite nell’area di ricerca del CNR, con la partecipazione anche degli altri pionieri di quel collegamento come Antonio Blasco Bonito, Gianfranco Capriz, Marco Sommani, il presidente del CNR nazionale Massimo Inguscio, l’ex direttore del CNUCE Stefano Trumpy ed infine il fondatore di Tiscali Renato Soru. Per oggi era annunciata la visita del Presidente del Consiglio Renzi.
Ma davanti ai cancelli del grande complesso di ricerca si andavano intanto organizzando accese proteste che sono sfociate in scontri tra manifestanti e forze dell’ordine. Queste ultime hanno infatti cercato di bloccare il corteo indetto da centri sociali, sindacati di base, collettivi universitari cui partecipavano anche le vittime della Banca Etruria. Alla fine dei tafferugli si sono avuti 4 contusi: due tra i manifestanti, uno tra le forze dell’ordine ed un video giornalista di Repubblica raggiunto, sembra, da una manganellata.
E la tanto attesa visita di Renzi? La tanto aspettata partecipazione c’è stata, ma solo tramite videoconferenza. Il nostro Presidente del Consiglio, infatti, si è accorto all’ultimo momento che il programmato incontro con il vicepresidente statunitense Joe Biden era inconciliabile con la sua presenza nella città della torre. Al posto suo, i manifestanti che si erano preparati per la sua visita, non si sono nemmeno potuti accontentare della sua immagine. Almeno negli antichi riti di primavera al posto della persona del Re i popolani si potevano rifare su un fantoccio che lo rappresentava. Ai nostri concittadini non è stato concesso nemmeno questo. Del resto non è un mistero che il giovane e rampante politico non gradisca le critiche. Ne sanno qualcosa i vari Floris, De Bortoli ed Ezio Mauro per citare solo i più famosi. Per questo, l’impegno che alle prime avvisaglie di contestazione è diventato improvvisamente non più combinabile con la visita a Pisa, ha tutta l’aria di un pretesto. E’ vero che il rifiuto degli oneri derivanti dall’assunzione del potere, come fronteggiare le contestazioni, è una caratteristica della nuova politica e non del solo Renzi, ma, dal Presidente del Consiglio chiamato a guidare un paese complesso in un momento difficile, ci si poteva aspettare un più altro grado di assunzione di responsabilità.