La legalità percorre la corsia centrale, prende la parola il Gruppo consiliare M5s

piscina_com 1Le perdite della Livorno Sport, l’esternalizzazione delle piscine comunali, i lavori di manutenzione con 3 milioni di denaro pubblico, il licenziamento di 8 dipendenti “storici”, l’indagine della magistratura.

Una brutta storia ed un lungo documento

21maggio 2015 da Gruppo consiliare Movimento 5 stelle

piscina di livornoIl giorno 16 Maggio c.a. è apparso sul quotidiano La Nazione, una lettera del Sig.re Bottoni, imprenditore e responsabile della società che gestisce le piscine comunali. La vicenda delle piscine in questo momento è sotto lecito controllo della magistratura per i lavori di manutenzione da parte del Comune e i reali lavori svolti dalla società, contenzioso nato dopo il licenziamento da parte della società di 8 dipendenti.

jobs actNella missiva, venivano spiegate le motivazioni sul perché era stato intrapreso un percorso di epurazione dei dipendenti, adducendo ad una presunta incompatibilità con alcuni dipendenti. Questo atteggiamento è sintomatico di cosa vuol dire oggi il Jobs Act, infatti risultano soggetti coinvolti in provvedimenti e lettere disciplinari ma non coinvolti in licenziamenti, evidenziando la volontà di rimuovere chi esige i propri diritti in perfetta sintonia con la cancellazione dell’ex art.18.

officina dello sportL’amministratore nella lettera fa alcune puntualizzazioni sottolineando un presunto miracolo organizzativo, dando addirittura una mano alla sua realizzazione. Non comprendiamo queste affermazioni, i lavori svolti sono opera di un accreditamento del comune di oltre 3 milioni che hanno permesso di realizzare le opere di manutenzione, eludendo il rischio di impresa con i proventi delle tasse. Ci rimane strano che la vecchia giunta abbia acconsentito ad approvare delibere per cifre così alte, per poi scoprire che esistono ancora impianti non a norma, senza considerare la ristrutturazione datata 2004 di uno dei due impianti attualmente in vigore.

leggeSperiamo che la magistratura faccia il suo corso affinché delinei la verità e colpisca chi ha attuato un danno erariale all’amministrazione. Dalla lettera emerge che la Livorno Sport era in perdita per un milione di euro, ma andrebbero analizzati i bilanci per comprendere le cause di questa perdita così alta, invogliando un imprenditore privato a entrare in un settore così svalutato. Dobbiamo far presente che esiste sempre un contributo annuale di 200.000 euro da parte dell’amministrazione che si vanno a sommare ai contributi lavoro e cassa integrazione, andando forse ad usufruire di maggiori liquidità pubbliche rispetto alla passata gestione comunale.

Considerando l’attività svolta come pubblica, spesso venivano ripianati debiti di società che gravitavano all’interno delle strutture comunali, oggi non sappiamo se avviene la stessa cosa. Scorrendo la lettura, si viene a conoscenza di una dotazione organica lasciata dal comune di 35 dipendenti, ma in realtà erano solo 19, il resto del personale è stato assunto con l’ingresso del nuovo gestore, utilizzando anche l’esternalizzazione dei servizi.

Non ci possiamo poi meravigliare se leggiamo sulle testate locali di di ex assessori allo sport, lo stesso che ha privatizzato le piscine diventando consigliere della stessa società aggiudicatrice del bando, con assunzioni del figlio come figura apicale con stipendio superiore a chi oggi percepisce 1350 euro.

piscina comunale 2Le mancate manutenzioni, nonostante le affermazioni sul limite igienico degli impianti riguardante l’unico parametro in regola del cloro combinato evitando ogni problemi di origine batterica, riguardavano impianti che hanno subito danni per l’assenza di cure negli ultimi anni, insieme alla mancata riparazione del tetto della piscina della bastia, rovinando il parquet. Leggiamo di accuse verso i lavoratori per un rifiuto di internalizzare le pulizie, ma c’è stato detto che i dipendenti avevano proposto la possibilità di una pulizia parziale degli impianti da parte del personale dipendente, proposta rifiutata dai vertici.

Naturalmente la parte più grave è scorrere la lettura fino al punto di sapere che il vero problema sono alcuni dipendenti che non svolgono il proprio lavoro, pur non avendo mai ricevuto nessuna lettera di contestazione. Sicuramente il Sig.re Bottoni ha impostato l’organizzazione sull’efficienza, ma invece di colpire lavoratori che si sono rifiutati di svolgere attività in turni serali o pomeridiani prefestivi, ha voluto colpire alcune figure considerate apicali, forse con l’intento di inserire personale a lui più consono. Ci domandiamo perché, allora, far pagare ai primi livelli tecnici il fallimento organizzativo ed economico aziendale, di persone che nonostante la loro posizione apicale svolgono anche mansioni di giardinaggio, pulizia del bordo vasca, facchinaggio, pulizia dei bagni in emergenza e svariate manutenzioni dimostrando sempre serietà e disponibilità? Queste persone, nonostante la disponibilità del personale a risolvere i problemi, sono sempre state messe da parte, lasciando ad altri l’onere di decidere sull’organizzazione o sulle decisioni tecniche, nonostante gli stessi lavoratori che si sarebbero rifiutati, siano gli stessi che a volte hanno provveduto a rimediare a problemi creati da altri.

officina dello sportDalle prime impressioni non riusciamo a capire perché il personale facente parte del gruppo storico assunto tra gli anni ’90 e ’97sia stato licenziato, nonostante abbiano nel passato condotto gli impianti a livello tecnico in piena autonomia decisionale, con ottimi risultati, mentre oggi, grazie alla gestione dell’Officina dello Sport gli impianti rischiano di chiudere causando una riduzioni del 50% delle iscrizioni e dopo aver ascoltato le proteste degli utenti.

Tutte queste nostre considerazioni sono state prodotte dopo aver ascoltato i lavoratori coinvolti e crediamo che la magistratura debba fare il suo dovere indagando su eventuali assunzioni legate ad appalti indirizzati verso il senso voluto e sui lavori onerosi e mai eseguiti, per ristabilire la legalità

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