L’antifascismo non è retorica, ma resistenza alla barbarie che avanza

Givanni BrunoCobas pubblico impiegoLa nostra adesione e partecipazione, convinta, al presidio antifascista ha il significato di rilanciare l’antifascismo rispetto alle contraddizioni politiche e, alle disperazioni sociali dell’oggi.

Pisa antifa volantino15marzo 2015 da Giovanni Bruno e Federico Giusti, Cobas Pisa

Un presidio davanti al Comune di 100 militanti, con moltissimi giovani e uomini e donne senza organizzazione,molte realtà politiche promotrici ma senza una presenza di massa,, questa è la fotografia della giornata. Dal canto loro la destra annuncia una nuova iniziativa a Pisa ….

L’armamentario ideologico e culturale della destra  si rinnova negli attacchi di ogni giorno agli immigrati,per loro anche il programma di assistenza umanitaria ai profughi è una sorta di fiancheggiamento al terrorismo (sui barconi a rischiare la vita non vediamo i petrodollari di qualche paese arabo finanziatore dell’Isis): avremmo perciò salutato con piacere la presenza delle organizzazioni antirazziste, per collegare l’antifascismo e l’antirazzismo in valori e pratiche unitarie.

fascismo1In Italia sta soffiando un vento di destra xenofobo, razzista e come avvenuto 30 anni e passa fa in Francia capace di attirare consensi nelle classi popolari, nei soggetti colpiti dalla crisi economica, dalla riduzione ai minimi termini del welfare. I responsabili della crisi preferiscono deviare la rabbia verso altri obiettivi e cosi’ arrivano i luoghi comuni sui soldi sottratti agli asili per pagare i rom (gli enti locali privatizzano i servizi a domanda individuale), si costruisce una campagna di menzogne storiche sulle foibe o sull’antifascismo   (smontata da alcuni storici sui www.wumingfoundation.com), vogliono una società militarizzata facendo leva sulla percezione di una insicurezza che è invece soprattutto economica e sociale, causata dalle politiche di austerità che loro stessi hanno sostenuto con il Governo Berlusconi.

fasciSentirci definire su qualche blog come mentecatti, zecche, parassiti ci inorgoglisce perché quel vocabolario è lo stesso della destra fascista di tanti anni fa che esaltava le dittature, assaltava i centri di sinistra e gli operai in lotta che venivano visti come nemici.

Di questo bisogna parlare ogni qual volta la destra scende in piazza , confutare i loro luoghi comuni punto su punto e ricordare che xenofobia e razzismo non sono risposte alla crisi ma solo una parte della crisi stessa.

Ricordiamocelo ad aprile, quando la destra scenderà di nuovo in piazza a Pisa.

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