“Le Cicogne Nere. Hidma. La mia fuga” Una significativa lettura per l’estate. Le riflessioni di 2 studentesse della prima B afm Istituto A. Pacinotti Pisa

26 giugno 2018 di Andrea Vento (Gruppo Insegnanti di Geografia Autorganizzati) Lavoro svolto nell’ambito del programma di geografia

Nell’affrontare l’unità didattica curricolare sui “Flussi migratori” ho assegnato alla mia classe 1 b afm dell’Istituto Tecnico Economico “A. Pacinotti” di Pisa la lettura della recensione del libro “Le Cicogne Nere. Hidma. La mia fuga” in quanto durante la sua lettura ero rimasto particolarmente impressionato dalla vicenda umana del giovane  eritreo Abdelfetah Mohamed (per la recensione: Abdelfetah Mohamed presenta il suo libro “Le cicogne nere” (Edizioni Istos edizioni). A Pisa 21 Aprile Cinema Teatro Nuovo, con il coinvolgimento delle scuole. Avendo interesse di conoscere quali potessero essere le ricadute della lettura della sola recensione di un libro che tratta vicende umane drammatiche e toccanti, ho assegnato agli studenti l’effettuazione di un commento personale in merito.

La lettura degli elaborati degli studenti ha suscitato in me notevole stupore, non tanto per quanto riguarda la sensibilità umana verso le travagliate vicende personali di Abdel, quanto piuttosto per la profondità e la complessità delle osservazioni scaturite delle loro riflessioni, a tal punto di deciderle di renderne pubbliche, con il consenso delle autrici, le due più significative. Mi ha particolarmente impressionato la capacità di Elena Fuschi e di Rebeka Kolziu di cogliere gli aspetti interiori legati al dramma umano vissuto da Abdel ma anche sue le implicazioni socio-culturali e l’enfatizzazione della scarsa concezione che abbiamo della guerra in Occidente come generatrici di morti, sofferenze e migrazioni forzate. A seguito della lettura della recensione e del resoconto della presentazione del libro avvenuta a Pisa il 21 aprile u.s Le Cicogne Nere. Storia del viaggio dall’Africa all’Italia di Abdelfetah Mohamed, un ragazzo che si è inventato il suo sogno, grazie alla casa editrice Istos, gli studenti della classe 1 b afm insieme a quelli della 1 c afm hanno convenuto insieme al sottoscritto di procedere alla lettura durante l’estate del  libro “Cicogne nere”. Al rientro dalle vacanze gli studenti delle due classi procederanno sotto la guida del sottoscritto alla realizzazione dell’Unità di Apprendimento interdisciplinare fra Geografia, Italiano e Storia dal titolo dal Titolo “Geo-storia dell’Africa nord-orientale” tramite la quali gli studenti, realizzando lavori propri ripercorreranno le tappe della vicenda di Abdel sino al suo arrivo in Italia, incrociandole con i grandi eventi storici: dalla Guerra d’Indipendenza dell’Eritrea contro L’Etiopia, al suo raggiungimento dell’indipendenza sino all’attacco della Nato alla Libia nel 2011 che costrinse Abdel a lasciare il paese in cui si era integrato e a dover scegliere fra la via del mare su un barcone e quella del Sahara, immenso deserto  nel quale aveva visto morire tanti suoi compagni di sventura durante la traversata da Sud verso Nord.

Gli studenti hanno espresso il loro auspicio di poter conoscere personalmente  il protagonista per ascoltare dalle sue parole il racconto della sua esistenza e porgli direttamente domande, per questo, con  la preziosa collaborazione di Carlo Scorrano della Istos edizioni che ha voluto fermamente la pubblicazione del libro, faremo il possibile per portare nuovamente Abdel a Pisa in autunno e organizzare incontri con gli studenti.

  • Commento per “Le Cicogne Nere” di Abdelfetah Mohamed e Saul Caia

Solo la trama di questo libro è toccante e intensa. Abdelfetah ci offre un punto di vista diverso sulle migrazioni: noi spesso conosciamo i rischi e la difficoltà della tratta via mare per raggiungere l’Italia, ma non siamo consapevoli che quella è solo l’ultima di numerosissime sfide che i migranti giocano con la vita.

Non credo di essere capace di immaginare quanta forza sia necessaria per affrontare un viaggio del genere in cui combattere per la vita e non lasciarsi abbandonare alla tristezza e al dolore per la morte di persone vicine. Ma è importante vedere che queste persone riescono comunque a rialzarsi, a guardare avanti e a essere sempre pronte ad aiutare altri che si trovano in situazioni simili. Un’esperienza del genere non si dimentica, sono sicura che rimanga impressa nella memoria di chi la vive, ma anche di chi l’ascolta a la apprende tramite un libro, come in questo caso. Credo che sia estremamente importante diffondere storie del genere perché ci si accorga della società in cui viviamo, ma anche di chi ci circonda che nonostante tutto non assume un ruolo parassitario nella società ma come Abdelfetah non molla e continua a guardare avanti. Ciò deve essere impresso nella mente di tutti per non avere un atteggiamento razzista o xenofobo ma anzi di accoglienza. Questo libro, inoltre, è utile per diffondere la situazione di Paesi come l’Eritrea o la Libia che si trovano distrutti da anni di guerre insensate, realtà che spesso ci sembrano più lontane di quanto lo siano veramente.

Elena Fuschi classe 1 B afm – a.s. 2017/18. Lavoro svolto nell’ambito del programma di geografia – referente prof A. Vento

  • Le Cicogne Nere. La storia di Abdelfetah Monamed

Tutto quello che quest’uomo ha vissuto sembra un film, ma purtroppo è la triste realtà. Per noi è semplice fare un commento delle vicende da lui vissute oppure dire di saperci mettere nei suoi panni, quando in realtà, grazie a quello che ci racconta, non riusciamo ad immaginare neanche un decimo di ciò che lui, e tutti gli altri come lui, hanno vissuto. Per questo motivo dobbiamo ritenerci più che fortunati che una persona che queste vicende le ha vissute veramente, abbia la volontà e la forza di raccontarle e di trascriverle, con l’aiuto del giornalista Saul Caia, su un bene tanto prezioso quale è il libro. Nonostante le cose orribili che gli sono capitate, le persone a lui care che ha visto morire e la guerra che ha inciso la sua anima e la sua pelle, ha avuto la forza di non arrendersi e di fare della sua storia il suo futuro. Una volta rifattasi una vita non ha lasciato il suo brutto passato indietro ma c’è l’ha messa tutta per non far provare agli altri quello che ha passato lui, aiutandoli e iniziando a lavorare nel recupero dei migranti in mare.

Rebeka Kolziu classe 1 B afm – a.s. 2017/18 Lavoro svolto nell’ambito del programma di geografia – referente prof A. Vento

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