
C’era una volta un viaggio…
di Alessandro Campani
Estate 1993; sono in giro per la Spagna e decido di sconfinare nel Portogallo per andare ad ammirare Lisbona, città bellissima, scoperta inaspettata di meraviglie architettoniche e funicolari.

In “qualche modo” vengo a conoscenza dell’esistenza del più grande poeta portoghese, Fernando Pessoa (pardon: dopo tanti anni non ricordo come “lo conobbi”….) e, una volta tornato in Italia, mi documento subito in libreria e in biblioteca comunale, nella mia città, Pisa. In questo modo vengo a sapere che il curatore dell’opera di Pessoa in Italia è a sua volta uno scrittore, pisano come me, nativo del paese di Vecchiano, Antonio Tabucchi, a sua volta scrittore e professore di Letteratura Portoghese all’Università di Siena.
Man mano che conosco anche il nostro, esce il suo capolavoro (a parer mio), dal titolo “Sostiene Pereira), che diverrà anche un intenso film interpretato di Marcello Mastroianni.
Nei primi mesi del 1994 nella Pisa culturale si parlava soprattutto di questo libro e Antonio lo presentò più volte nella nostra città: lo ho conosciuto al ridotto del teatro Verdi, e successivamente dentro la chiesa di Santa Apollonia.
Mi venne naturale presentarmi a lui parlandogli della mia scorribanda a Lisbona della precedente estate, e vidi i suoi occhi brillare e il suo volto riempirsi di gioia mentre mi raccontava interessanti aneddoti della capitale lusitana.
Tabucchi divenne un “amico discreto”, una persona che era sempre piacevole tornare ad ascoltare e poi salutare alle presentazioni dei suoi successivi libri, dei quali divenni un accanito lettore.
Immagino che in molti hanno scoperto Pessoa attraverso Tabucchi; a me è successo l’opposto.
E nel 2003, avendo io cambiato casa più e più volte nel corso della mia vita, mi ritrovai a vivere alcuni mesi a Vecchiano, nella stessa via dove Antonio Tabucchi nacque, nella casa dei nonni materni; passeggiando, passavo davanti all’abitazione quasi quotidianamente.
Il 25marzo, pochi giorni fa, era la ricorrenza dell’anniversario della morte di Tabucchi, avvenuta nel 2012, e mi piace ricordarlo così, aggiungendo che il comune di Vecchiano ha deciso di comprare quella casa, per farla divenire un museo in ricordo del grande letterato.