Percorso di scoperta opere d’arte Museo Nazionale di Palazzo Reale

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 Grande è l’emozione nel vedere gli arazzi restaurati, che tra pochi giorni saranno esposti e visibili a tutti, nel Museo degli Uffizi di Pisa a Palazzo Reale

12giugno 2016 di Miranda Parrini

Sopralluogo e visita all’interno dei depositi sottostanti il Palazzo Reale, nelle scorse ore è stata questa la nuova tappa effettuata dalla Commissione Cultura del Consiglio Comunale di Pisa, impegnata in questi mesi all’interno del tour istituzionale per la conoscenza e approfondimento dei beni storico-artistici custoditi nei luoghi della città di Pisa.

Anche noi della redazione, abbiamo potuto conoscere e visitare alcune tra le opere più importanti di diversi cicli storici appartenenti a luoghi, talvolta sconosciuti sia dai cittadini pisani che dai turisti, come le 28 opere che un tempo impreziosivano la chiesa di Sant’Antonio in Qualquonia. Il percorso è stato documentato dal nostro giornale Pisorno.it, con le foto di Patrizia Russo. Guidati dalla Direttrice del Museo, Dott.ssa Maria Alba Macripò, e il gruppo consiliare della Commissione Cultura con a capo la presidente e consigliera comunale Pd Alessandra Mazziotti, siamo stati accolti nella sfarzosa sala degli arazzi, nella quale è allestito il Museo Nazionale di Palazzo Reale, gli Uffizi di Pisa, che ospitano tre gruppi di collezioni eterogenee.

Image and video hosting by TinyPicQui è stata allestita da poco l’installazione di nuovi manufatti di tessili recentemente restaurati, tutti risalenti al ‘500, opere d’arte assolutamente da vedere, tra cui  i trentacinque arazzi che i Medici trasferirono dalle loro dimore fiorentine a quella pisana. Il primo di questi “Lorenzo il Magnifico incoraggia le arti” fu realizzato su disegno del pittore fiammingo Jan van der Straat, soprannominato lo Stradano.

Image and video hosting by TinyPic“È sempre bellissimo poter apprezzare la bellezza e l’importanza del nostro Palazzo Reale, luogo non così noto, ahimè, a molti pisani” dice Alessandra Mazziotti (presidente della Commissione Cultura del Comune di Pisa), “è un luogo da visitare e far conoscere, anche per le diverse iniziative culturali che la Direzione sta attivando in modo sempre più strutturale per renderlo più aperto e multifunzionale, in una prospettiva di maggiore integrazione al circuito museale cittadino, con l’auspicio che ognuno di noi nel proprio ruolo, formuli iniziative, per il bene della Comunità dei cittadini e dei turisti che giornalmente sceglie Pisa come meta della propria scoperta”.

I preziosi arazzi medicei restaurati saranno presentati al pubblico il 18 giugno prossimo, nel programma d’apertura museale, torneranno a farsi ammirare, grazie sia al finanziamento della Fondazione Pisa, sia alla disponibilità dell’Amministrazione comunale, che ha concesso lo spazio laboratorio per il restauro.

Image and video hosting by TinyPicI pregiati tessuti sono stati salvati grazie anche al lavoro dei restauratori che hanno condotto un impegnativo ciclo di restauri in modo intelligente e coordinato. Con le ricerche della storica dell’arte Matilde Stefanini che ha rintracciato i documenti, i traslochi degli arazzi di Palazzo Reale e le scoperte di Moira Brunori, esperta nel restauro dei tessuti, nel laboratorio della Torre, con i tirocinanti dell’Ateneo pisano dei costumi e della moda, per imparare l’arte e le nuove tecniche del restauro dei tessuti.

Il Museo di Palazzo Reale vanta due invidiabili primati perché consente di ammirare il più antico vestito completo di Eleonora di Toledo, risalente alla fine del XVII secolo, e il primo dipinto disegnato da Raffaello oltre a opere del Bronzino, Rosso Fiorentino, Giusto de’ Menabuoi, Jacopo del Sellaio, Antonio Canova e Pieter Bruegel

In questo periodo sono state apportate alcune importanti modifiche, nell’area museale, sia con l’inserimento di didascalie lunghe per meglio informare il visitatore, tradotte anche in inglese, sia l’inserimento di un percorso obbligato per facilitare la visita e la creazione di mappe orientative.

Image and video hosting by TinyPicLa nascita del museo, nel 1989, rappresenta la conclusione di un percorso volto a valorizzare le collezioni e gli ambienti di uno dei più prestigiosi edifici della città, opera del Buontalenti, importante soprattutto per aver ospitato, nel corso del tempo, le corti di dinastie a vario titolo regnanti, Medici, Lorena e Savoia. Tra i dipinti opere di Raffaello, Rosso Fiorentino, Bronzino e Antonio Canova. Vi trovano sede anche una ricca gipsoteca e i dipinti di Italo Griselli, tra i maggiori scultori-ritrattisti italiani della prima metà del Novecento. Oltre agli arredi e agli ambienti recentemente restaurati, vi si trovano importanti esempi del collezionismo cittadino. Rare sono l’arazzerie medicea e la raccolta di armature oltre 900 pezzi, di cui molti collegati al tradizionale “Gioco del Ponte”.

Scendendo giù, nel deposito sottostante il Palazzo Reale, troviamo molte opere provenienti principalmente dalla chiesa di S. Antonio in Qualquonia a Ripa d’Arno bombardata durante la guerra. Le opere nel deposito vengono ordinate e schedulate. La scheda utilizzata è la Scheda OA – Opera e oggetto d’Arte – che prevede la foto e la descrizione dell’opera, il report sullo stato di conservazione, i vari interventi di restauro. Anche nei depositi i dipinti sono “esposti” e non accatastati, questo facilita anche il loro ritrovamento. Il responsabile del restauro è il Dott. Mieli che opera in collaborazione con alcuni stagisti.

Image and video hosting by TinyPicLo storico Palazzo Reale, appartenuto ai Caetani nobile famiglia pisana, con forma architettonica geoemtgrica accoglie la torre della Vergadoro, dalla quale si dice che Galileo Galilei mostrò da lassù, al Granduca di Toscana, i pianeti che aveva scoperto grazie al suo telescopio. Il palazzo è stato eretto nel 1559 da Baccio Bandinelli per Francesco Cosimo I de’ Medici, e successivamente ingrandito per includere altri palazzi.oltre ad ospitare la collezione del relativo Museo Nazionale istituito nel 1989 è la sede della Soprintendenza ai Beni Artistici, Paesaggistici e Demoetnoantropologici. Il Museo infine è sede di rilevanti esposizioni temporanee.

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