Ponti di pace con la Siria, la diplomazia delle città. Un ponte per… al consiglio comunale di Pisa

In questi giorni molti si chiedono cosa possiamo fare, dall’Italia, per aiutare la Siria ad affrancarsi dalla tragedia umanitaria e politica in corso. Una riposta concreta e di grande valore strategico è stata suggerita da alcuni consiglieri comunali di Pisa che hanno proposto di siglare un patto di amicizia tra Pisa e la cittadina curdo-siriana di Al Malykyeh/Derik.

10 aprile 2010. Lettera aperta della presidente nazionale dell’ONG di Un ponte per… alle istituzioni locali pisane, in merito al voto previsto giovedì 12 aprile al Consiglio Comunale di Pisa

In questi giorni molti si chiedono cosa possiamo fare, dall’Italia, per aiutare la Siria ad affrancarsi dalla tragedia umanitaria e politica in corso. Una riposta concreta e di grande valore strategico è stata suggerita da alcuni consiglieri comunali di Pisa che hanno proposto di siglare un patto di amicizia tra Pisa e la cittadina curdo-siriana di Al Malykyeh/Derik. Si tratta di una città del Nord-Est Siriano, vicina al fiume Tigri, che fa parte dell’esperimento di confederalismo democratico del Rojava e contava prima della guerra circa 40.000 abitanti. Derik ora è cresciuta, perchè è stata tra le prima ad ospitare migliaia di sfollati siriani e poi ha allestito due campi profughi per accogliere la minoranza Ezida in fuga dall’Iraq. La città ha la particolarità, come molte altre in Rojava, di ospitare tante diverse comunità che vivono insieme da secoli: Armeni, Siriaci cristiani, Evangelici, Musulmani, Ezidi.

E’ una città multiconfessionale dove anche le organizzazioni umanitarie hanno scelto di operare vista la sua vocazione solidaristica. Inoltre, mentre nel Kurdistan Iracheno le municipalità hanno consigli nominati dal livello provinciale, le municipalità in Rojava hanno eletto i propri rappresentanti in elezioni molto partecipate a fine 2017 e sono quindi interlocutori legittimi dei nostri governi locali. E’ un esempio di come la Siria potrebbe funzionare, se devolvesse il potere di gestire il territorio a organismi democratici e ricostruisse dal basso il senso di una nazione. 

Noi di Un ponte per… abbiamo un ufficio locale proprio a Derik. In questi giorni i nostri operatori hanno visto arrivare al Campo profughi di Newroz migliaia di sfollati da Afrin, scappati dai propri villaggi a causa dei bombardamenti e dell’invasione della Turchia. La Turchia bombarda anche in questo distretto ai confini con l’Iraq e ha già annunciato di voler estendere la propria campagna militare a tutto il Nord della Siria, per porre fine all’esperienza democratica confederale del Rojava. Per questo un atto solidale dalla forte valenza politica, come un gemellaggio o un patto di amicizia, è necessario oggi. La proposta d’altronde è stata costruita a Pisa dai consiglieri comunali di diversi gruppi in consultazione con la comunità curda in Toscana e con ONG come la Mezzaluna Rossa Kurdistan Italia ONLUS, quindi speriamo che la giunta e il Sindaco vedano favorevolmente questa spinta solidaristica che viene dal basso. La caldeggia anche l’ANCI, che con il programma “Municipi senza frontiere” ha incluso Pisa in un progetto di sostegno alle municipalità curde in Siria e Iraq.

Il voto sulla delibera per il patto con Derik in Consiglio Comunale è stato rimandato ormai diverse volte, nonostante l’emergenza in corso. Da parte nostra, se l’impegno è quello di costruire una relazione di medio-lunga durata con questa città e di sostenerne il coraggioso processo di democrazia partecipativa, c’è piena disponibilità a collaborare con il Comune di Pisa. Attendiamo una buona notizia entro la fine della consigliatura, per costruire questo nuovo ponte di pace.

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