I Cobas sostengono le mobilitazioni unitarie dei lavoratori delle province ma mettono in guardia dal fatto che nelle ultime ore il Governo ha addirittura peggiorato il testo di legge e in assenza di certezze, la proposta è la sospensione delle grandi opere, per conservare posti di lavoro
22dicembre 214 da Federico Giusti, Cobas Pisa
La presidenza del Consiglio annuncia che tra 4 anni molti dipendenti provinciali saranno senza lavoro, al di là delle generiche assicurazioni, la nota della Presidenza del Consiglio dei Ministri e l’emendamento ministeriale alla legge di stabilità confermano le nostre preoccupazioni. In estrema sintesi:
– Gli enti locali sono solo formalmente obbligati ad assumere in mobilità perchè nei fatti ci sono patti di stabilità che li obbligano a contenere fortemente le assunzioni. Ci sono poi le graduatorie concorsuali ancora aperte che potrebbero occupare quelle poche assunzioni previste. Senza rimuovere i patti di stabilità non è possibile salvaguardare i posti di lavoro in Provincia.
– Il Governo dà dei soldi solo per il pagamento dei mutui, i veri sostenitori del Governo Renzi (banche e finanza) battono cassa e ottengono un risultato.
– Al 31 dicembre 2016, per il personale non ricollocato (non esiste certezza alcuna sui tempi e sulle modalità con le quali gli enti locali andranno ad assorbire funzioni e personale provinciale) sarà messo in mobilità con l’ 80% dello stipendio e dopo altri due anni arriverà il licenziamento. (leggetevi la legge per toccare con mano)
– Parte la svendita degli immobili delle Province
Ammesso sia possibile, il Governo negli ultimi giorni ha addirittura peggiorato la situazione.
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