Renzi infila nella manovra la clausola taglia-sanità e Rossi in Toscana: “passeremo da 16 a 3 ASL”

Il Presidente del Consiglio, sarebbe dovuto andare davanti ai mezzi di informazione dire la verità agli italiani, quella verità non detta ieri in conferenza stampa a Palazzo Chigi, avrebbe, cioè, dovuto spiegare che la sua Legge di Stabilità scarica sulle spalle delle Regioni tagli per 4 miliardi.

19ottobre 2014 di S.L.

rossi e chiamparinoInvece, in estrema sintesi, queste sono state le dichiarazioni: “sono arrabbiati un po’ tutti, regioni, sindacati, magistrati, io non ho la verità in tasca. Siamo al governo da 8 mesi e, o tutti facciamo uno sforzo insieme restituendo i soldi ai cittadini, o non c’è futuro”. Le Regioni sono arrabbiate? Gli passerà”.

In altri tempi il Presidente Rossi, avrebbe reagito a difesa della sanità e del ruolo delle Regioni ma, le sue ultime dichiarazioni sulla positività della manovra di Renzi e il fatto di accettare la sfida, imposta del premier, di riorganizzare il servizio sanitario, proprio sulla base dei nuovi tagli, dimostra tutta la subalternità al nuovo corso di austerità che il nuovo PD, con il patto del Nazzareno, sta imponendo al Paese, dichiarazioni in contrasto anche con lo stesso Chiamparino, l’ANCI nazionale e con molti sindaci d’Italia.

Oggi la notizia, da fonti Ansa, che il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha annunciato: ”Renzi ha lanciato una sfida a riorganizzare le ASL. La Toscana è già passata da 40 a 12 aziende sanitarie più 4 Aziende Ospedaliere universitarie. Io ho deciso di proporre al Consiglio regionale una proposta fortissima di riorganizzazione per passare da 16 aziende a 3 aziende di area vasta sanitario-ospedaliere convenzionate con l’università che consentiranno di abbattere molto i costi senza tagliare ai cittadini”.

ticket_sanitariIn attesa di capire cosa comporterà, nel concreto questa dichiarazione, ricordiamo che, una regola elementare dettata dall’esperienza in questo ultimo 20ennio, sta a  dimostrare come, una riforma o anche (come in questo caso) una ristrutturazione di un settore fondamentale a costo zero, si chiama controriforma o destrutturazione (cioè un danno al cittadino) e figuriamoci, quando invece viene ispirata da scelte politiche di riduzione di risorse. C’è, anche, il piccolo particolare che i cittadini toscani pagano il ticket sulle prestazioni sanitarie ed, oramai, una fetta crescente della popolazione è spinta a rivolgersi ai sevizi privati, a causa delle liste di attesa impossibili, espulsione della diagnostica.

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