Strage ferroviaria Viareggio, sentenza di condanna con l’amaro in bocca per i parenti delle vittime

29 giugno 2009, ore 23:48, un treno merci deraglia dentro la stazione il gas fuoriuscito da una delle 14 cisterne,  invase il quartiere di Via Ponchielli causando forti esplosioni e un imponente incendio che coinvolse molte abitazioni. Furono 32 le vittime, l’ultima dopo 6mesi

  • Piagentini, presidente dell’associazione “Il Mondo che Vorrei”: “rinuncino alla prescrizione e dimostrino la loro innocenza nel processo”
  • Paolo Ferrero, Rifondazione Comunista: “andavano processati per reati di natura dolosa”

1febbraio 2017 da Controlacrisi.org

Al Polo fieristico, dove si è svolto il processo uno striscione recita ‘Viareggio 29-6-2009 niente sarà più come prima’. E’ lo striscione con le foto di tutte le vittime che ha aperto il corteo silenzioso che ha poi dato vita al sit in fino alla sentenza. Con loro anche una rappresentanza dei macchinisti delle Ferrovie, una bandiera del gruppo delle ‘Tartarughe lente’, alcuni rappresentanti dei No Tav. Chiudevano il corteo alcuni gonfaloni tra cui quello della Regione Toscana.

Adesso le dimissioni di Moretti e, si reintegri sul posto di lavoro Riccardo Antonini, licenziato dalle Fs, per aver denunciato da tempo le criticità esistenti sui sistemi di sicurezza. (Ndr)

 

Oggi Mauro Moretti, come ex amministratore delegato di Rfi, è stato giudicato colpevole nella sentenza di primo grado a Lucca. Per lui le pena è di sette anni. Nel 2009 era Ad di Ferrovie dello Stato, mentre ora è alla guida di Leonardo-Finmeccanica. L’accusa per lui aveva chiesto 16anni. Condannato anche Michele Mario Elia, al tempo ad di Rfi. Mauro Moretti, secondo quanto spiegano i suoi avvocati, è stato assolto come amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, ma i giudici hanno disposto la sua condanna come ex amministratore delegato di Rfi. Lo spiegano i suoi legali. Tra le società ‘imputate’ assolti anche Ferrovie dello Stato e Fs Logistica, mentre vengono condannate Rfi e Trenitalia.

I Giudici del tribunale di Lucca hanno assolto 8 dei 33 imputati per non aver commesso il fatto che sono: Andreas Barth dell’Officina Jungenthal di Hannover, Andreas Carlsson, sempre della Jungenthal di Hannover, Joachim Lehmann, supervisore esterno della Jungenthal, Massimo Vighini, Calogero Di Venuta, responsabile della Direzione compartimentale di Firenze Movimento Infrastrutture, Giuseppe Farneti, sindaco revisore di Fs prima e poi di Italferr, Gilberto Galloni, ad di Fs Logistica, Angelo Pezzati, predecessore di Di Venuta, Stefano Rossi e Mario Testa. Assolto anche Moretti dai reati a lui ascritti come Ad di Ferrovie e Vincenzo Soprano, limitatamente ai reati ascritti come ex dirigente di Fs. Esclusa la responsabilità per illecito amministrativo anche di Ferrovie dello Stato Spa, di Fs Logistica, di Cima Riparazione.

“Condanne a 7 anni, che sono meno della metà delle richieste della Procura, lasciano spazio alla delusione e all’amarezza. Ma bisogna anche capire come mai i Giudici hanno emesso la sentenza con queste condanne”, ha detto Marco Piangentini, presidente dell’associazione “Il Mondo che Vorrei”, che riunisce i familiari delle vittime della strage. Per il rappresentante dei familiari delle 32 vittime della strage, la sentenza nel suo complesso «fa emergere l’esistenza di un sistema di sicurezza ferroviaria che non funziona». «Se loro si dichiarano innocenti, ha aggiunto Piagentini, possono benissimo rinunciare alla prescrizione e dimostrare la loro innocenza nel processo”.

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, vice presidente della Sinistra Europea, a caldo ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Dopo oltre 7 anni dalla strage ferroviaria di Viareggio abbiamo la sentenza di condanna in primo grado dei principali responsabili. Salutiamo positivamente la condanna e ci stringiamo ancora una volta attorno ai parenti delle vittime, ma non possiamo che sottolineare come i capi di imputazione siano tutti relativi a reati di natura colposa, quando è del tutto evidente che la strage di Viareggio è stata causata da omissioni e rimozione dolose di cautele che avrebbero evitato le 32vittime. I criminali, a partire da Moretti, andavano quindi processati per reati di natura dolosa, dando luogo a ben altri esiti per quanto riguarda le condanne”.

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