Tensione in consiglio comunale a Pisa per protesta bancarellai piazza Duomo. Squadrismo o invece fallimento della politica?

marco filippeschi

Blitz commercianti di Piazza Duomo, martedì pomeriggio nella sala consiliare

Sindaco Filippeschi scortato. Consiglio sospeso per quasi un’ora

06 ottobre 2015 di S.L.

Protesta bancarellai a PisaAlcune decine di commercianti scavalcando il tentativo di blocco della polizia municipale, hanno interrotto i lavori del  Consiglio comunale scandendo slogan ed esponendo cartelli contro l’Amministrazione.

Risulta che alcuni manifestanti si siano avvicinati, con fare minaccioso, al sindaco Marco Filippeschi, tanto da fargli prendere la decisione di abbandonare l’aula, scortato da polizia e vigili urbani. Tuttavia la sospensione dei lavori del consiglio comunale è durata meno di un’ora, per poi riprendere regolarmente.

Al centro della prPisa Sgombero bancarelleotesta il protrarsi dei lavori nella piazza dei Miracoli al museo delle Sinopie, cosa che impone ai circa 50 bancarelleai di dover continuare l’attività in Piazza Manin, allontanando ulteriormente la possibilità di una sistemazione definitiva come promesso. Ma, e soprattutto, viene contestato il fatto di non essere mai stati contattatati e neanche informati sulle decisioni assunte.

Insomma una rabbia che sembrerebbe essere maturata progressivamente dall’indifferenza e poi sostanzialmente sottovalutata, un grave errore, soprattutto quando la crisi inizia a mordere sulla carne viva, ormai di troppe famiglie.

pisa bancarelleE rispondere con dichiarazioni di facile ripudio allo squadrismo o alle orde di facinorosi fascisti non serve, ma in particolare non aiuta a comprendere il dato politico, cioè di come sia stato possibile che gli amministratori locali, nell’immaginario collettivo, fino a poco tempo ritenuti il riferimento sano della politica, da un po’ di tempo abbiano lo stesso rifiuto sociale, dei partiti e delle Istituzioni centrali.

Il punto è che, quanto è successo a Pisa sta diventando pratica di protesta nelle maggiori città (al di là dell’appartenenza politica) sulle continue emergenze (casa, lavoro, istruzione, sanità, tutela del territorio ecc.), su temi sociali fondamentali che non solo non trovano risposte politiche ma, neanche avvertano più la vicinanza degli Amministratori Locali.

Comunque, la solidarietà al Sindaco e la condanna ad ogni atto di violenza è giunta ragionevolmente unanime, da tutte le rappresentanze istituzionali e politiche, pur con evidenti tratti di differenza da sinistra e M5stelle, dove si è tenuto a sottolineare che l’esasperazione degli ambulanti è anche il prodotto dalla mancanza di dialogo mostrata dall’amministrazione, e come questi fatti testimoniano il fallimento della politica.

In buona sostanza, la proroga del cantiere di fronte al Museo delle Sinopie, in assenza di un tavolo di concertazione con i rappresentanti di categoria, ha creato i presupposti dell’esplosione rabbiosa, i quali adesso hanno necessità di chiarezza e interlocuzione politica, tuttavia qualsiasi atto violento è da essere condannato.

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