Un intero quartiere di Pisa, quello di Porta a Mare, ha voluto ricordare con una targa alla memoria Luciano Turini, uomo e comunista

La targa recita: “Luciano Turini – un comunista per tutti”

Ma quella targa fu trafugata la notte dello scorso 4 marzo, giorno delle elezioni. La reazione degli abitanti del quartiere è stata immediata e quella targa, nuova è ritornata, venerdì pomeriggio, al suo posto con una cerimonia di commemorazione dell’uomo e del compagno Luciano. Un esempio per tutti. 

7aprile 2018 servizio di Beatrice Bardelli, Pisa

Nella foto: la moglie Grazia, la figlia Cinzia e Maurizio Bini (ex cons. com. Rifondazione Comunista)
Nella foto: Daniele Iannello e Guido Cerbai
Nella foto: Alessandro Favilli (segretario reg. Rifondazione Comunista) e Daniele Iannello (presidente circolo Arci)
Nella foto: la bellissima bisnipote di Luciano Turini, Rachele

Luciano Turini – comunista. Recita così la targa apposta venerdì pomeriggio all’esterno del circolo Arci di Porta a Mare, a Pisa, per ricordare la vita generosa di Luciano Turini, un uomo che ha voluto dedicare la propria esistenza, sia pubblica che privata, ad “agire da compagno” per tentare di realizzare quella splendida utopia comunista di una società, finalmente, più giusta e solidale. Per tutti. “Un comunista per tutti” lo ha definito splendidamente sua moglie Grazia, dopo la sua morte e, così lo hanno voluto ricordare anche gli attivisti di Rifondazione Comunista che sono intervenuti alla semplice ma commovente cerimonia. Presenti la moglie Grazia ed i familiari (le figlie Cinzia e Silvia, il figlio Luca, il nipote Federico, la nipote Sara e sua figlia, la bisnipote Rachele) per scoprire la targa in sua memoria.

Una targa nuova dopo che quella apposta il 10 marzo 2016, ad un anno esatto dalla sua morte, era stata strappata dal muro da mani colpevoli, anche se ignote, la notte precedente lo scorso 4 marzo, giorno delle elezioni nazionali. Un’azione vile contro la quale si è mosso tutto il quartiere di Porta a Mare, gli amici, i compagni, il circolo Arci, per una raccolta fondi da destinare ad una targa nuova, come ha ricordato Daniele Iannello, presidente del circolo Arci e membro del circolo di P.ta a Mare di PRC dove era iscritto anche Luciano Turini. “Finché ci sarà il circolo di PRC a Porta a Mare, la memoria di Luciano sarà ricordata per sempre – ha concluso.

Davanti alla targa, scoperta dalla piccola Rachele, si sono avvicendati tanti compagni per ricordare l’uomo Luciano che ha contribuito fortemente, con la sua schietta passione politica e la sua infinita generosità, al radicamento del partito nell’intero quartiere di Porta a Mare attraverso un costante lavoro di avvicinamento e di umanizzazione dei rapporti tra persone anche se molto distanti tra di loro.

Dal segretario regionale, Alessandro Favilli, alla segretaria provinciale, Paola Bigongiari, ai tanti compagni di lotta e di vita come Guido Cerbai, che con lui ha condiviso tante battaglie politiche e sociali. Sempre in prima linea, a difesa dei più deboli, degli operai della Saint Gobain, la fabbrica dove Luciano era entrato a 16 anni e dove aveva imparato sulla propria pelle che lottare per i diritti dei lavoratori era e deve essere il primo dovere di un compagno comunista. Fino all’ultima grande e, alla fine, vincente battaglia. Quella di essere riuscito, da una parte, a coinvolgere, con l’esempio e la parola, gli abitanti del quartiere a sostenere il suo progetto di offrire un ricovero per la notte agli homeless della città, restituendo ad uso sociale l’edificio chiuso dell’ex presidio sanitario di Porta a Mare. E, dall’altra, quella di aver restituito dignità di uomini e donne agli stessi homeless che Luciano era riuscito a coinvolgere attivandoli in gruppi di lavoro volontario, di utilità sociale, a favore dell’intero quartiere.

  • Paola Bigongiari ha voluto sottolineare che Luciano, oltre che teorizzare la politica, la praticava nei fatti, vivendola con le azioni quotidiane. “Luciano ha lasciato un segno in tutto il quartiere ed un’impronta indelebile nelle nostre vite – ha concluso – . Nel suo piccolo, Luciano ha trasformato la società ed il suo quartiere”.
  • Alessandro Favilli si è soffermato sul significato della definizione di Luciano come “un comunista per tutti”. “Se siamo comunisti non lo siamo perché abbiamo una tessera di partito, ma per la visione del mondo che abbiamo tra tutti gli esseri umani e tra questi e la natura – ha esordito – . Noi comunisti vogliamo costruire un’umanità nuova, guardare lontano. Il fare politica per noi è il più nobile dei rapporti umani ed anche se ancora oggi ci piovono accuse sul dichiararci comunisti, noi sappiamo che dobbiamo occuparci dei territori e degli ultimi, di chi è in fondo alla piramide sociale, ed ha bisogno anche di un linguaggio non verbale, di un sorriso, di uno sguardo”.
  • “Luciano veniva come me da lontano – ha esordito Guido Cerbai – . La sua, la nostra storia politica parte dal Movimento politico dei lavoratori ed ha attraversato la storia dei partiti della sinistra nati dopo la stagione dei grandi movimenti degli anni Sessanta. Luciano fu candidato il 7 maggio 1972 come capolista per la circoscrizione elettorale di Pisa per il MPL di derivazione Aclista dopo che, nel congresso del 1969, gli aclisti avevano scelto di schierarsi a sinistra, a fianco del movimento operaio, rompendo il tradizionale collateralismo con la DC. Fu l’inizio – ha continuato Cerbai – di un percorso ideale che lo ha portato, attraverso il PdUP, Democrazia Proletaria e Rifondazione Comunista, ad essere proprio “un comunista per tutti”. Luciano era un compagno a tutto tondo, per lui le scelte politiche corrispondevano alle scelte di vita. Il suo essere comunista coincideva con il suo essere uomo, marito, padre, amico. Luciano – ha concluso Cerbai –  è stato e sarà sempre un punto di riferimento prezioso per tutti, un modello di impegno e disponibilità umana sia sul piano politico che sociale. Un compagno sempre attento ai problemi degli altri. Un comunista per tutti””.

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