Vela. Ancora grandi risultati dalle barche al Porto di Pisa

29agosto 2018 da redazione Pisa, foto Taccola Ad Maiora alla 151 Miglia-Trofeo Cetilar


Passando dal Porto di Pisa è impossibile non notare l’imponente albero nero di Ad Maiora, il trimarano di 18 metri di lunghezza e 14 di larghezza che da alcuni mesi è ormeggiato a Marina di Pisa da dove è salpato per numerose e importanti regate: la 151 Miglia–Trofeo Cetilar e l’appena conclusasi Palermo-Montecarlo (21-26 agosto). Questa regata, nata nel 2005, dal 2015 è stata inserita nel circuito IMA-Mediterranean Maxi Offshore Challenge, un trofeo riservato ai Maxi Yachts che per il 2018 comprende anche la Rolex Middle Sea Race, la Regata dei Tre Golfi, la 151 Miglia-Trofeo Cetilar e la Giraglia Rolex Cup.

Vede la partecipazione di importanti team e quest’anno ha visto la vittoria del maxi Rambler 88 seguito da Lucky con al terzo posto Ad Maiora il leggendario trimarano Orma 60 costruito nel 1988 nei cantieri Jeanneau, ex Fleury Michon IX, tornato a nuova vita alla Navicelli Yacht Service di Pisa e condotto dallo skipper Bruno Cardile.  Solamente un’avaria ha tenuto lontano dalla vittoria il velocissimo trimarano, infatti un problema alla drizza del Solent, verificatosi durante la prima notte di regata, lo ha rallentato per molte ore quando si trovava in seconda posizione e navigava mediamente fra 2 e 4 nodi in più di Rambler 88, raggiungendo anche i 21 nodi sotto raffica.

“La caccia al leader si è dovuta arrestare – racconta con un pizzico di rammarico Bruno Cardile – perché proprio una di queste accelerazioni è costata un incidente alla puleggia della drizza del Solent che per il forte carico è fuoriuscita dal suo alloggio causando un allungamento della drizza. L’equipaggio formato, oltre che dallo skipper Cardile, da Gaetano Mura, Steve Carver (UK), Matt Kasprzycki (CAN), Charlie Barton (UK) e Johan Ravier (FRA), ha immediatamente riavvolto il Solent di 90 mq ed ha aperto lo Staysail di soli 40 mq obbligando la barca a navigare tutta la notte al 70%, ma non era prudente mandare un uomo di notte sull’albero a 25 metri d’altezza”.

Risolto il problema Ad Maiora ripartiva all’inseguimento delle prime posizioni con una rimonta “molto eccitante verso il traguardo di Montecarlo, vedendo navigare lentamente Rambler 88. Chiaramente ho fatto il massimo, assieme al mio strepitoso equipaggio, ma non è bastato per arrivare primi, ci siamo entusiasmati davvero molto durante la rincorsa” dice ancora lo skipper di Ad Maiora.

Con questo importantissimo risultato, in una regata così difficile, il trimarano ha dimostrato senza alcun dubbio di poter attrarre e meritare l’attenzione degli sponsor internazionali per campagne di sicuro successo grazie anche all’ospitalità nel Porto di Pisa dove ancora sarà possibile ammirarla. Nel futuro di Ad Maiora il record nella Sanremo-Trieste e la partecipazione alla Middle Sea Race, sponsor permettendo.

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