Arto Lindsay all’Estate Fiesolana – Report e photogallery

Il genio di Arto Lindsay ha portato uno spettacolo bellissimo nel Teatro Romano di Fiesole

30 Giugno 2021, di Michele Faliani

 

Finalmente, dopo 9 lunghi mesi, sono riuscito a tornare a un concerto dal vivo. In uno dei luoghi più belli dove si possa sentire musica, fra l’altro, e con sul palco uno dei miei musicisti preferiti, il grande Arto Lindsay.

Quello al Teatro Romano di Fiesole, sede del bellissimo Festival dell’Estate Fiesolana, è stato un concerto diversissimo da quello a cui assistemmo un paio di anni orsono al Lumière di Pisa (ne parlammo qui), ma non per questo meno bello. Accanto all’ex leader dei DNA altri quattro musicisti: Redi Hasa al violoncello, Melvin Gibbs al basso, alle tastiere e all’elettronica, Roopa Mahadevan alla voce e Rachele Andrioli alla voce e ai tamburi a cornice. Ed in tre occasioni, ad uscire dall’impianto del teatro, la voce di Carmelo Bene a leggere tre canti della Divina Commedia, della quale lo spettacolo è stato una sorta di traduzione in musica e rumore. Un estratto dal V canto dell’Inferno cantato da Lindsay stesso (“Galeotto fu il libro e chi lo scrisse”), con il violoncello di Redi a disegnare una melodia tipicamente bossanova, passando per le incantevoli voci di Roopa e Rachele, fino ai classici riff tipicamente noise che Arto è solito disegnare con la sua Danelectro a 12 corde, sono state le facce di questa rilettura dantesca che per 90 minuti ha incantato tutta la platea, numerosa nonostante le restrizioni ancora vigenti e la concomitanza delle partite di Euro 2020.

E dopo 9 mesi di digiuno di musica, come fa a non venire in mente il verso “E quindi uscimmo a riveder le stelle”?

Grazie a Estate Fiesolana, Ponderosa Music & Art e Marco Mannucci per la consueta ospitalità.

La photogallery del concerto:

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