Trasformazioni urbane a Livorno. Confronto su “Il Rivellino senza depuratore”

‘Rinascitadilivorno’ ha avviato col secondo incontro pubblico la discussione sul futuro urbanistico delle aree che oggi sono occupate dal depuratore Rivellino. Col primo aveva presentato la convenzione sottoscritta da Asa, Regione, Comune, AsdP e Ato.

13aprile 2018 di Ruggero Morelli, Livorno

Nei prossimi 4/5 anni circa 75.000- mq saranno liberi nell’area a cavallo tra il porto e la città di Livorno; un ‘area strategica per Livorno, la Toscana ed oltre come hanno riferito i quattro relatori nella bella sala concessa dalla Cna. Dopo l’inquadramento dell’area interessata e aree contigue con molte slides e visioni prospettiche che l’ing.Michele Caturegli progettista del nuovo depuratore, aveva preparato,  ci sono state due lezioni di metodo per la futura progettazione urbanistica  alla luce di esperienze vissute in precedenza sempre su Livorno, e della normativa regionale negli anni modificata in favore della rigenerazione urbana e col limite delle nuove costruzioni, dei professori Massa ed Alberti di Firenze.

Dulcis in fundo la relazione e le foto di porti europei come Marsiglia, Amsterdam, Amburgo, Liverpool ed Oslo che di recente hanno trasformato i loro waterfront recuperando aree dismesse,  talvolta degradate, con interventi che hanno sempre messo al centro una icona riconoscibile, frutto di di progetti di notevole impatto e bellezza. L’arch.Patric Gerard ha affascinato i presenti indicando la possibilità di creare una struttura ponte,tra due aree divise oggi da una grande strada, con al culmine una piastra o piazza con vista sull’intero porto e sul quartiere Venezia. Dalla piazza si scende verso il fosso mediceo con una grande scalinata che riprende e somiglia alla soluzione già veduta per il bianco edificio  sul porto di  Amsterdam. Un sogno ad occhi aperti che ci fa sperare nel futuro nel confronto appunto con opere già realizzate e quindi possibili anche a Livorno. Tutti hanno convenuto sulla bellezza delle fortezze e dei fossi a corona, nonchè sulla unicità dell’insieme di  una città tanto giovane e tanto diversa dalle storiche Firenze,Siena e Pisa. Ma  poco conosciuta.

I prossimi appuntamenti saranno dedicati ad ascoltare le indicazioni dei molti che oggi si erano preparati ma non sono potuti intervenire nel dibattito per limiti di tempo.

E sta qui la volontà della associazione della quale in città si sentiva la necessità, come ha detto il moderatore dr Alessandro Guarducci, che ha ricordato l’impegno del suo giornale per il prossimo novembre, quando ad un anno data verificheremo lo stato di avanzamento del progetto ”Rivellino” approvato dagli enti. Il motivo ricorrente negli interventi è stato il lavoro che può derivare da progetti di rigenerazione o trasformazione urbana. Altri ce ne sono già, come si dice, nei cassetti, come quello per gli ex Macelli comunali, altri realizzati a confine  e non operativi, altri infine da studiare come per  la vasta area della dismessa stazione San Marco.

Infatti lo scopo enunciato è di offrire le esperienze maturate per qualificare la città e contribuire alla creazione della nuova classe dirigente che ci accompagnerà nei prossimi anni.

Un po di storia:

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