A proposito di ristrutturazione del debito…

20settembre 2014 di Aldo Zanchetta

debito Come molte delle iniziative di volenterosi ma oberati da mille impegni, alla campagna sul debito è stata messa la sordina. Ma il problema resta e riesploderà, siamone consapevoli. Il debito, questo orribile delitto per il quale dovremmo sentirci colpevoli e vergognosi, noi che siamo in basso, che non lo abbiamo certo costruito ma per il quale stiamo pagando, avrebbe oggi una sede internazionale di discussione ragionevole.

Uno stato come l’Argentina di fronte all’ultimo sopruso della finanza avvoltoio ha reagito con dignità e ragionevolezza.

debito.

Il G-77+Cina, organismo costituito in realtà da oltre 130 paesi, ha approvato nel corso dell’Assemblea Generale del 9 settembre scorso un documento concernente la creazione di un meccanismo di ristrutturazione del debito sovrano sostenuto dall’ONU. I paesi che fossero interessati potrebbero presentare entro un anno il proprio piano nell’ambito dell’UNCITRAL, la Commissione delle Nazioni Unite per il diritto mercantile internazionale.

La proposta era stata presentata dall’Argentina che come è noto ha subito un ignobile attacco da parte dei cosiddetti “fondi avvoltoio” aventi il “nido” nei vari paradisi fiscali. Il G-77+Cina, organizzazione informale di cui l’Argentina fa parte, hanno votato a favore della proposta, che è stata approvata. Hanno invece votato contro i paesi del G 7, alcuni dei quali di debito da ristrutturare ne avrebbero in abbondanza. Fra questi l’Italia che rifiuta così la possibilità di elaborare proposte di ristrutturazione del proprio debito che potrebbero essere discusse e accettate in sede ONU.

debito, L’unico paese europeo che ha votato a favore è stata la Norvegia che come è noto non fa parte dell’Unione Europea. A proposito,già, la Norvegia! Un paese di 4,6 milioni di abitanti, quindi da questo punto di vista un piccolo paese, anzi piccolissimo. Non è affogato né è assediato economicamente, pur essendo rimasto fuori dell’Unione Europea. Ma questo è un altro discorso.

 Torniamo al debito italiano. Il nostro governo quindi non ha mostrato interesse alcuno a poter presentare un piano di ristrutturazione del proprio debito in una istituzione internazionale di prestigio, che potrebbe approvarlo e sostenerlo. Da tenere presente quando si riparlerà del debito in termini di vita o di morte. Ciò che accadrà di nuovo, più presto che tardi.

Chi ne voglia sapere di più può leggere su:  http://www.alainet.org/active/77099

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