Aeroporti di Pisa e Firenze come casette del Monopoli, tra magnati argentini e arabi

1agosto 2018 da Diritti in comune (Una città in comune, Rifondazione Comunista, Possibile Pisa

La decisione da parte di Corporacion America di vendere il 25% delle azioni di Toscana Aeroporti al fondo di investimento Mataar Holdings, controllato dal fondo sovrano di Dubai, che fa seguito all’acquisto per 75 milioni di euro di 123 ettari dell’area di Castello a Peretola, conferma ancora una volta la natura prettamente speculativa dell’operazione finanziaria, che il magnate argentino Eurnekian sta svolgendo ai danni del sistema aeroportuale toscano, con il sostegno trasversale delle forze di centrodestra e centrosinistra.

Operazione, ricordiamo, a cui ha dato avvio la decisione di partecipare all’OPA sulla Sat (la società aeroportuale che gestiva lo scalo pisano), lanciata da Corporacion America, da parte della giunta regionale toscana, presieduta da Enrico Rossi. Ad oggi nessuna delle principali forze politiche, dal PD alla Lega, e nessuna delle istituzioni coinvolte, dal presidente Rossi ai sindaci Conti e Nardella, hanno ritenuto necessario commentare un’operazione, i cui risvolti e ricadute sono ancora oscuri. Certo è che Corporacion America, dopo pochi anni, ha realizzato un’altra operazione finanziaria da milioni di euro sui due scali, senza che nulla fosse detto circa gli sviluppi di questa nuova partnership riguardo al piano industriale, la pista di Peretola, le questioni ambientali e i diritti dei lavoratori, già preoccupati dagli esiti del piano delle esternalizzazioni. Si gioca con gli aeroporti come se fossero casette del Monopoli e gli unici a subirne le conseguenze sono i territori, dove insistono gli scali, e i lavoratori e le lavoratrici. Sono tutti da chiarire i nuovi assetti di potere all’interno della multinazionale del magnate argentino e anche quali siano le vere strategie, sia di Corporacion America sia del fondo di Dubai. Noi pretendiamo chiarezza perché simili operazioni, già nel passato, hanno prodotto solo disastri.

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