All’inizio 2017 la situazione casa a Livorno non solo non è risolta ma, si è ulteriormente aggravata. La mobilitazione dei sindacati inquilini

28gennaio 2017 da Daria Faggi, Giancarlo Braccini, Geremia Merloni, Roberto Vivaldi,  Edda Burgio, Giovanni Ceraolo (Unione Inquilini – Sunia – Sicet – Uniat – Ania Asia)

La madre di tutti i problemi e cioè l’interpretazione istituzionale, per cui le leggi 75/2012 e 124/2013 non siano applicabili senza il consenso della proprietà privata, che ha a lungo bloccato e reso vano il lavoro della commissione comunale disagio abitativo, non solo non è risolta, ma per ora è stata affrontata dal nuovo prefetto in modo quantomeno sbilanciato, creando un tavolo istituzionale con i proprietari di palazzi e case, grandi piccoli e medi e le loro associazioni di categoria, ma senza la presenza degli inquilini e dei loro rappresentanti. Come se delle due parti in causa una sola avesse una importanza sociale e politica.

D’altra parte il Comune tarda ad applicare il dettato della nuova legge 41/96 del 2015 nella parte che ci sta particolarmente a cuore, ottenuta con una lotta sindacale ferma e unitaria, e finora nonostante la dichiarata disponibilità della giunta 5stelle e del suo sindaco, siamo ben lontani dall’attuazione dell’art.31 che recita ….

  • Art. 24 – Inserimento dell’ articolo 32 ter nella l.r. 96/1996
  1. Dopo l’articolo 32 bis della l.r. 96/1996 è inserito il seguente: “Art. 32 ter – Partecipazione e rappresentanza degli utenti, I comuni ed i soggetti gestori promuovono il coinvolgimento dei soggetti interessati e dei loro organismi di rappresentanza nelle procedure di accesso, assegnazione e gestione degli alloggi di ERP e favoriscono la loro partecipazione al fine di garantire la rappresentanza degli interessi e dei diritti degli assegnatari ed il corretto e trasparente rapporto di relazione tra le parti.
  2. I comuni e i soggetti gestori assicurano l’esercizio dei diritti sindacali dell’utenza e, nel rispetto della normativa in materia di protezione dei dati personali, garantiscono l’accesso a tutte le informazioni che attengono alla selezione delle domande e predisposizione delle graduatorie, all’annullamento e alla decadenza, alla mobilità, nonché alla gestione dell’ERP, ed in particolare alle spese di investimento per lo sviluppo e la manutenzione del patrimonio abitativo.
  3. Al fine di promuovere la partecipazione degli assegnatari nella gestione, sono stipulati, nell’ambito territoriale di riferimento, apposi ti protocolli d’intesa con le organizzazioni sindacali degli assegnatari finalizzati a rafforzare i rapporti reciproci in uno spirito di collaborazione e valorizzazione degli strumenti di comunicazione e relazione sociale.
  4. Al fine di favorire forme di aggregazione sociale può essere concesso, previa apposita convenzione , l’uso di spazi comuni del patrimonio di ERP alle associazioni di assegnatari nonché alle loro organizzazioni sindacali.”

Pertanto tutti i sindacati casa unitariamente hanno convenuto nella necessità, prima di organizzare manifestazioni di protesta di famiglie sfrattate con incerto destino non meno di chi, malato, anziano o con figli minori attende spaventato l’intervento della forza pubblica, di indire una conferenza stampa per illustrare le tre lettere che abbiamo indirizzato alle istituzioni competenti, per sollecitare un confronto e il ritorno a un clima di legalità e di rispetto dei problemi degli inquilini e dei loro diritti,e non solo degli interessi dei proprietari.

Comprendiamo che sul finire del 2016 il referendum da una parte, il cambio al vertice della prefettura, e le incertezze connesse alla necessità di riorganizzazione per le modifiche previste nella nuova normativa regionale  (molte ahimè non positive) abbia rallentato i lavori e distolto l’attenzione dalla tragedia della perdita di lavoro e conseguentemente della casa, e per questo abbiamo pazientemente deciso di rinnovare le nostre richieste per un sollecito confronto. 

Le nostre responsabilità nei confronti di centinaia di famiglie che sono state e saranno sfrattate benché incolpevoli, e dunque sistemabili in pochi mesi, indennizzando adeguatamente la proprietà, non ci permettono di restare inerti. Se non avremo risposte dalle istituzioni, saremo costretti ad organizzare in modo pacifico manifestazioni di protesta per dare voce a tutte le famiglie sfrattate che hanno perso la casa e si trovano in situazione di precarietà, per sensibilizzare in modo democratico e pacifico, ma fermissimo nei confronti di quelle persone a cui sono negati diritti umani e democratici inalienabili, autorità cui la costituzione ha affidato la tutela dei minori, dei malati e dei senza reddito travolti dalla crisi.

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