E’ questo che, in estrema sintesi, ha riscontrato la Commissione d’inchiesta voluta dalla Regione per fare chiarezza sulle cause del crollo dell’argine sul fiume Carrione a Carrara.
20 novembre 2014 di Barbara Cremoncini Toscana Notizie
E’ stata realizzata, da parte della Provincia di Massa Carrara, un’opera diversa dal progetto senza che nessuno abbia approvato le modifiche. E questa diversità è, probabilmente, la causa del disastro perchè, in pratica, il nuovo muro è stato costruito sul vecchio, che invece andava demolito e ricostruito.
A pochi giorni dal suo insediamento, il 9 novembre scorso, la commissione ha presentato le sue conclusioni. Il presidente Rossi annuncia che la Giunta ha rimosso dall’incarico il dirigente del Genio Civile (segreteria dell’ufficio speciale e direzione Autorità di bacino del Magra). Il dirigente rimosso sarà inoltre sottoposto a procedimento disciplinare. Se la responsabilità del Genio Civile è quella di non aver riscontrato anomalie rispetto alla legge e non aver chiesto spiegazioni, più gravi appaiono, secondo la commissione, le responsabilità della Provincia che, del progetto, era il soggetto attuatore.
Il progetto non è stato depositato al Genio Civile per il controllo sismico non è stato fatto nessun collaudo statico, come previsto dalla legge regionale e da quella statale per le opere di cemento armato, ma solo un certificato di regolare esecuzione redatto dallo stesso progettista e direttore dei lavori. Non solo. Anche a seguito delle segnalazioni di anomalie da parte di ditte e altri enti, la Provincia si accontenta della riconferma del parere del direttore dei lavori e afferma che l’opera non presenta criticità.
Nulla si muove neppure dopo la segnalazione dei Vigili del Fuoco, che è stata fatta anche al Genio Civile che, come sostiene la commissione, “non reagisce e mostra un comportamento sicuramente inadeguato. Il Genio Civile avrebbe almeno dovuto riscontrare l’anomalia rispetto alla legge e chiedere spiegazioni”. In sostanza, fermo restando la chiarissima responsabilità della Provincia, ribadisce Rossi, riteniamo che il Genio Civile locale non abbia avuto comportamenti adeguati. Il resto, complicità, ruberie, sarà compito della magistratura, che ringrazio, accertarlo”.
Il presidente Rossi ha annunciato che sulle nuove 215 opere dichiarate d’urgenza e sbloccate per complessivi 127,5 milioni, la Regione ha scelto di effettuare, oltre al collaudo previsto per legge, anche una ulteriore verifica post collaudo. Per questo sarà attivato un nucleo di tre tecnici, costituito da un ingegnere specializzato, un dirigente del Genio civile, un giovane ingegnere.