L’esperienza degli orti sociali urbani,di Via Goito, una bella novità per la nostra città.

marco chiuppisi 23 agosto 2014 da Marco Chiuppesi, responsabile comunicazione  Rifondazione  Comunista

  Una novità che ha cominciato anche a rappresentarsi nella città sia sul piano dell’iniziativa  che su  quello politico, riuscendo a far prendere coscienza ad una parte cospicua della città  (ma ci sarà  ancora da lavorare in questo senso) delle preziose finalità di straordinario  interesse che questo progetto propone.

Da parte nostra rappresenta un’esperienza da difendere e far crescere per alcune semplici ragioni.

Per un verso perché è nel solco di una battaglia generale pluridecennale che come Rifondazione Comunista abbiamo orti6 praticato negli anni, sia a livello istituzionale che politico: la lotta contro la  cementificazione ed il consumo del territorio (anche quello di Via Goito). Non è un caso  che, rispetto alla zona pubblica dietro i Tre ponti concessa dalla precedente  amministrazione ai privati per la costruzione di un campo da golf, vi fosse da parte nostra  la richiesta di destinare una parte dell’area proprio alla creazione di orti urbani.

 Per un altro perché l’allargarsi dell’esperienza degli orti propone un uso sociale diverso  del territorio che condividiamo: come mezzo di produzione di prodotti agricoli essenzialmente per l’autoconsumo, come elemento di difesa e presidio del suolo e come spazio pubblico di aggregazione sociale a fini ricreativi e culturali.orti4In modo particolare, gli orti ripropongono in modo molto concreto il problema delle cosiddette aree a servizi (che rappresentano l’80% delle previsioni urbanistiche del comparto) per arrivare a pratica un processo di condivisione popolare delle scelte di destinazione d’uso di dette aree.Per far sì che sia privilegiato l’uso collettivo, le forme buone di socialità, i servizi socio-  educativi e culturali.

Una ragione in più per noi per sostenere questo lodevole progetto di cui ringraziamo i  promotori ed attivisti.

 E’ per noi necessario che il Consiglio Comunale promuova su questo un’iniziativa per  fare in modo che gli orti sociali urbani possano diventare un patrimonio che possa  “arricchire”  tutta la collettività.

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