Le polemiche e le tensioni legate agli stalli blu hanno fatto passare sotto traccia la notizia del possibile aumento del prezzo del biglietto dell’autobus.
17giugno 2018 da Stefano Romboli, Buongiorno Livorno
Da € 1,20 a € 1,50 per un biglietto di corsa semplice. Il costo del biglietto ordinario – così come molto altro ormai – è di competenza regionale, essendo ormai il trasporto locale inserito in quello più ampio della CTT Nord, azienda di trasporto pubblico locale con valenza e competenze extra locali, molto più interessata ai bilanci e agli utili che a finalità sociali e all’inclusione. Tuttavia il Comune di Livorno può intervenire attraverso fondi comunali ad hoc. Lo stesso Nogarin si è detto preoccupato e si impegnerà a scongiurare il minacciato aumento. Sarebbe il minimo, visto che durante la campagna elettorale il candidato sindaco a 5 Stelle parlò più volte degli autobus gratis. Invece, a parte la gratuità per gli autobus notturni, già nel 2015 si sono registrate riduzioni consistenti nei trasferimenti comunali verso l’azienda del TPL.
Più in generale continuiamo a non vedere una visione e una strategia a favore della mobilità sostenibile, rendendo più efficiente e più appetibile il servizio pubblico. Anzi: gli strumenti di pianificazione previsti dalle norme non sono adeguatamente sostenuti, a cominciare dalla partecipazione e del coinvolgimento degli abitanti e dei portatori di interesse e manca la volontà di affrontare seriamente un Piano Urbano di Mobilità Sostenibile, partendo dal disincentivo dell’uso del mezzo privato a motore attraverso un potenziamento – reale e non apparente o pubblicizzato a parole – della mobilità dolce e sostenibile. Servirebbe rafforzare il trasporto pubblico locale non limitandosi alle cosiddette linee di alta mobilità e aumentando servizi per le periferie e per tutta la città e non trascurando la necessità di corridoi protetti in particolare nel centro cittadino per rendere più veloce e efficiente il servizio.
Quella stessa mancanza di visione e di strategia ha favorito lo scellerato e diffuso piano degli stalli blu, il cui unico obiettivo è quello di fare cassa a danno dei livornesi e di non contribuire minimamente a ridurre l’uso del mezzo privato a motore (anzi, incrementando quello a due ruote, esentato dal pagamento). Il modello auto-centrico (e delle moto e dei motorini) continua a imperversare e dominare, contribuendo a rendere le nostre strade irrespirabili e invivibili per congestione, smog, rumore, incidenti, occupazione del suolo. L’automobile come uno dei segni più tangibili della malattia dello sviluppo insostenibile e uno dei maggiori effetti collaterali del nostro modo di vivere. A Livorno come altrove, certo. Ma mentre altre città – dalle dimensioni come la nostra o anche più grandi – hanno invertito la rotta, da tempo, qui fatichiamo per incapacità e mancanza di coraggio.
E’ anche attorno all’idea di mobilità che si esprime e attua una visione di città:
ecco perchè Buongiorno Livorno da sempre rivendica la necessità di una nuova democrazia urbana, egualitaria e redistributiva legata alla mobilità. Togliere spazio e centralità al traffico motorizzato privato per restituirlo un pò a pedoni, ciclisti e trasporti pubblici, ampliando e liberando marciapiedi e isole pedonali, ricavando corsie ciclabili e per il trasporto pubblico locale. Non contro ma per. Per una mobilità più umana dove al centro si mettano le persone. Dove si riequilibria in modo più equo e sostenibile il tasso di utilizzo dell’auto privata a tutte le altre modalità, facendo spostare e vivere meglio tutti e dove il benessere della collettività valga più dei singoli, riducendo costi sociali, economici e ambientali.