4febbraio 2016 di Francesca Pratali e Claudia Orlandi
Primo Febbraio, inizio della ‘Settimana Alternativa’ organizzata dall’Istituto XXV Aprile di Pontedera; giorni in cui gli alunni, in collaborazione con i docenti, partecipano ad attività extracurriculari come laboratori e incontri di carattere generale, incentrati su tematiche di attualità, per consapevolizzare i giovani di un presente che difficilmente nel programma scolastico viene affrontato.
Di fronte agli studenti dei Licei Classico e Scientifico, ben 800 giovani riuniti nel Palazzetto dello Sport della città, è stata trattata una tematica che, soprattutto adesso, riguarda moltissimo la collettività: l’ immigrazione, analizzata da tre relatori ad ampio raggio e con tagli diversi e complementari.
- Il primo a rivolgersi ai ragazzi è Don Armando Zappolini, con una sintetica ed interessante introduzione. Ripercorrendo le cause del fenomeno migratorio «la fame e la guerra» non esita ad incitare gli studenti, così come i professori, all’immedesimazione, all’umanità. «Pensate, pensiamo che chiudere le frontiere sarà la soluzione? L’immigrazione non è un fenomeno soggetto a inibizione, ‘gestire’ o ’subire’ , queste sono le opzioni che un paese si ritrova a valutare. Il mondo, ragazzi, non si ferma».
- Interviene poi il professor Vento, insegnante di geografia all’ ITC Pacinotti di Pisa e membro del GIGA, Gruppo Insegnanti di Geografia Autorganizzato. Il suo intervento è di stampo geopolitico, e con il procedere della relazione risulta quanto mai evidente come la geografia sia fondamentale per una lettura consapevole e completa delle dinamiche che stanno alla base dei flussi massicci di migrazione verso l’Europa, flussi che, incredibile a dirsi, conseguono anche, e soprattutto, all’intervento dell’Europa stessa nell’area del Medioriente. Ripercorrendo con sguardo sintetico ma analitico la situazione nel Mediterraneo a livello geopolitico, spiegando la differenza fra mondo islamico e mondo arabo, le modalità di spartizione della penisola arabica e la conseguente creazione di stati di stampo coloniale, con uno sguardo alla questione curda, a quella israelo-palestinese, all’Afghanistan, la Siria, la Libia, alla divisione fra sciiti e sunniti, il professore presenta una questione da leggere sia dal punto di vista umanitario che economico, dove immigrazione può diventare sinonimo di ricchezza.
- Invitando a questa riflessione Andrea Vento conclude il suo intervento per lasciare spazio a Pietro Pertici, coordinatore della Tavola della Pace, che, sottoponendo agli studenti affermazioni sul diritto e sul bisogno da valutare e motivare, ha condotto un intervento interattivo basato sul dialogo con gli alunni stessi.