A scuola di adaptive surf, al Bagno degli Americani di Tirrenia

Il progetto “Surf4all” dell’Associazione Happy Wheels asd diventa una vera scuola di adaptive surf al Bagno degli Americani di Tirrenia

Cerimonia delle nazioni Isa San Diego. Nella foto Massimiliano Mattei, Passetti Fabrizio e Fabio Secci

11febbraio 2017 da Beatrice Ghelardi

Si potrà fare lezione con una demo session e saranno organizzati eventi dedicati a chi vuole vivere senza barriere il mare e lo sport. In previsione del riconoscimento del surf come disciplina olimpica del 2020, il progetto vuole anche creare alcune figure qualificate nell’ambito Adaptive, perché ogni atleta possa avere la propria spiaggia, il proprio allenatore e il proprio campionato, come accade per tutti gli altri sport. 

Massimiliano Mattei nel 2016 ha dato vita, con alcuni amici, all’associazione sportiva no profit Happy Wheels asd, la prima realtà italiana di adaptive surf, ospitata dal Bagno degli Americani ed è uno dei tre atleti che hanno rappresentato l’Italia ai mondiali di San Diego, organizzati a dicembre 2016 presso la spiaggia della “La Jolla”, sede dell’associazione internazionale di surf I.S.A. (international surfing association).

Il campionato I.S.A., giunto alla sua seconda edizione, ha coinvolto 22 Paesi, rappresentati da 75 atleti. Il team Italia (Massimiliano Mattei, Fabio Secci e Fabrizio Passetti) ha gareggiato nelle categorie stand e prono no assist.

Senza nessun tipo di finanziamento, a esclusione del sostegno offerto dal  CAF e dalla FIS per le  spese relative al viaggio e all’iscrizione, gli atleti italiani hanno coperto i costi della trasferta americana grazie alle campagne di crowdfunding e agli eventi benefici. Ed è proprio l’atleta Massimiliano Mattei, di ritorno dai mondiali ISA in California, a commentare il progetto:

“Il sogno diventa realtà per l’associazione Happy Wheels. Formeremo istruttori specializzati. La posizione della spiaggia del Bagno degli Americani è fortunata, appena rientrato dai campionati del mondo di adaptive surf organizzati da I.S.A. a San Diego – perché si affaccia su due picchi di onda, con una zona di “secca”  che rende il surf praticabile in assoluta sicurezza, la situazione ideale anche per chi vuole imparare”.

“Il mare non ha occhi, il mare non fa distinzioni – continua Massimiliano – e accoglie chi lo ama e chi lo vuole affrontare. Nel sorriso di chi ce l’ha fatta c’è la ricompensa più grande per ognuno di noi. In California ho raggiunto un buon risultato sportivo, personalmente e come team Italia e mi ha colpito la “surf culture” in un ambiente privo di barriere e ostacoli. Vorrei ricreare la realtà che ho vissuto a San Diego in Italia, presso la spiaggia degli Americani di Tirrenia, per farla diventare una “piccola California” con il sostegno dei volontari di Happy Wheels e dello staff dello stabilimento”.

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