Abolizione delle Province? No, la grande menzogna dalla legge Delrio

Mesi fa provincedicevamo che la montagna aveva partorito un topolino. Ora possiamo dire, a ragion veduta, che ha partorito un mostro

8luglio 2015 da Paola Meneganti

Parliamo della riforma delle Province. Quegli enti che, si diceva, erano carrozzoni inutili, pieni di dipendenti raccomandati e nullafacenti, fannulloni principi tra i fannulloni del pubblico impiego.

Adesso, credo che sia sotto gli occhi di tutti il disastro totale della riforma delle province attivato dalla legge Delrio e completato (e complicato) dalla legge 190/2014, cioè la finanziaria per il 2015.

Il tutto si svolge nella disinformazione totale da parte del grande puprovince livorno5bblico: chi pensa che le Province siano state abolite (ma, essendo organi costituzionali, ci vuole una legge costituzionale per abolirle, e questa è in itinere: è la stessa che abolirebbe l’elettività del Senato; anzi, si parla di togliere il nome “Province” dalla Costituzione, ma gli enti che scaturiranno dalla riforma resteranno, con diverse funzioni e altro nome, poiché si reputa comunque necessario un ente di area vasta); chi, all’opposto, parla ancora di assessori provinciali.

Nel frattempo, le Province sono in ginocchio e non possono  fare praticamente nulla, piegate dall’imposizione di una gabella, anzi un salasso, contenuto nella predetta legge 190, pari a 1 miliardo di euro per il 2015.

Con la stessa legge si è imposto alle Province di ridurre del 50% la spesa del personale. Mi preme sottolineare alcuni elementi:

province livorno1La legge Delrio delegava alle Regioni, entro il 31 dicembre dello scorso anno, il compito di fare leggi attuative, per disciplinare le funzioni e il personale delle Province che dovevano essere trasferiti alle Regioni stesse. A oggi, pochissime Regioni stanno concludendo o hanno concluso questo percorso: la Toscana, a onor del vero, lo ha fatto con la legge n. 22 dello scorso 3 marzo, che dovrebbe andare a pieno regime a fine anno. Ne consegue che tutte le funzioni ed il personale di prima della Delrio, perlomeno fino al 31 dicembre di questo anno, siano ancora in capo alle Province, le quali non hanno più soldi, poiché il  Governo ha preteso il famoso miliardo di euro.

Quindi, il capolavoro è fatto. Altro che buche nelle strade e scuole che cadono a pezzi. E sarà sempre peggio. Se ne stanno accorgendo i sindaci che sono diventati presidenti delle “nuove“ Province: come faremo a sopravvivere, dicono tutti? Alcune Province già non pagano i dipendenti o lo fanno a singhiozzo: lo sapevate? A Vibo Valentia, nei giorni scorsi una lavoratrice ha tentato il suicidio: i dipendenti non riscuotono da gennaio. Il tutto nel grande silenzio della stampa mainstreaming.

Mettendo un momento da parte le leggi attuative regionali, che per la stragrande maggioranza dei casi non ci sono, chiediamoci: di cosa dovrebbero occuparsi le “nuove “ Province, secondo la Delrio. Ecco l’elenco:

  • a) pianificazione territoriale provinciale di coordinamento, nonché tutela e valorizzazione dell’ambiente, per gli aspetti di competenza;
  • b) pianificazione dei servizi di trasporto in ambito provinciale, autorizzazione e controllo in materia di trasporto privato, in coerenza con la programmazione regionale, nonché costruzione e gestione delle strade provinciali e regolazione della circolazione stradale ad esse inerente;
  • c) programmazione provinciale della rete scolastica, nel rispetto della programmazione regionale;
  • d) raccolta ed elaborazione di dati, assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali; e) gestione dell’edilizia scolastica;
  • f) controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e promozione delle pari opportunità sul territorio provinciale. Inoltre, d’intesa con i comuni, esercitare le funzioni di predisposizione dei documenti di gara, di stazione appaltante, di monitoraggio dei contratti di servizio e di organizzazione di concorsi e procedure selettive e, eventualmente, subentrare alle autorità di bacino che sovrintendono ai servizi pubblici di natura economica. Non cosette di poco conto … e come ottemperare, senza soldi?

Altra cosa da non dimenticare: la legge Delrio, senza aver affatto abolito le Province, ha, invece, abolito il voto democratico del corpo elettorale. E’ noto, infatti, o dovrebbe esserlo, che le Province adesso sono enti con rappresentanza di secondo grado, sicché i presidenti ed i consiglieri provinciali (non ci sono più gli assessori), sono eletti dai consiglieri comunali ed i sindaci dei comuni del territorio: insomma,  una sorta di sperimentazione della grande privazione dell’espressione democratica del voto, che avverrà con molto maggiore peso grazie alla riforma del Senato.

province livornoA tutto questo dobbiamo aggiungere i gravami che da anni impattano sulle finanze  pubbliche, come, ad esempio, il rispetto del patto di stabilità.Insomma, un gran pasticcio.

Si è gettato il sasso e si è nascosta la mano, e ora che il pasticcio  è sotto gli occhi di tutti, non si sa come uscirne fuori. Ne andranno di mezzo i servizi ai cittadini, i cittadini stessi, e i lavoratori e le lavoratrici, che, mi pare, meritino perlomeno il rispetto dovuto a tutti coloro che lavorano.

E, a proposito di finanza pubblica, vediamo un po’ di cifre … vediamo come sono messe queste sciagurate Province, la rovina d’Italia, le succhiasoldi ….La fonte è la deliberazione della Corte dei conti, Sezione per le Autonomie, per l’anno 2013:

  • i debiti fuori bilancio dichiarati da 75 Province: 130,347 milioni;
  • i debiti fuori bilancio dichiarati da 1951 Comuni: 697,851 milioni
  • il debito complessivo delle Province: 8,452 miliardi.
  • il debito dei Comuni: 47,292 miliardi.
  • il debito delle Regioni: 36,577 miliardi
  • il debito di altri enti, in particolare la sanità: 15,289 miliardi
  • il debito dello Stato: 2.067 miliardi.

Anche guardando ai crudi numeri, non sembra affatto che le Province costituiscano il reale problema della finanza pubblica.  Intanto, la  riforma Delrio alla fine inciderà soltanto sull’1,26 per cento della spesa pubblica nazionale: dieci miliardi da ridurre a meno della metà. Il grosso, 562 miliardi destinati all’amministrazione centrale e 163 miliardi alle Regioni, non verrà toccato.

Ci sarebbe, poi, da parlare a lungo della sorte di due delle attuali competenze delle Province: i centri per l’impiego, che si occupano dell’incrocio tra domanda e offerta di lavoro, e la polizia provinciale. Per i primi, il governo dapprima parlò di un’Agenzia nazionale che avrebbe inglobato i cpi e l’INPS (politiche attive e passive del lavoro); annunci, poi niente si è fatto, e ora la patata bollente viene passata dallo stesso governo alle Regioni, con l’accompagnamento di soli 70 milioni a fronte dei 220 che servono. Le Regioni dicono: non ce la facciamo! E allora?

province livorno2Meglio non va per la polizia provinciale, che è destinata a confluire nelle polizie municipali, a meno che le Regioni, ancora loro, non si prendano le competenze in materia di vigilanza ambientale, repressione del bracconaggio etc.

Ma chi può pensare che i Comuni, con i loro corpi di polizia sempre sotto organico e con la proibizione, da quest’anno, di assumere personale a tempo determinato, utilizzerebbe chi viene dai ranghi delle guardie provinciali, per far fare loro i compiti di prima, quando ci sarà un bisogno drammatico di controllare il traffico, fare le multe, sorvegliare gli stadi etc?

E chi, allora, si occuperà della vigilanza ambientale e stanerà i bracconieri, visto che anche la Forestale è in corso di smantellamento? La risposta è semplice: nessuno. E pensare che l’Italia è sotto vigilanza comunitaria per la strage di specie protette che viene perpetrata nei nostri boschi!

Ma questa è appunto l’Italia, forse da sempre: qui, chi urla più forte viene ascoltato. Chi cerca di ragionare, viene messo a tacere. Intanto, i più deboli, come sempre, soccombono.

Per quanti interessati, un piccolo percorso tramite post pubblicati precedentemente, su questa assurda e controversa controriforma:

http://www.pisorno.it/province-senza-soluzione-la-ricetta-renzi-resta-cura-dimagrante-per-i-servizi-e-licenziamenti-di-personale/

http://www.pisorno.it/riordino-delle-province-ancora-nessuna-certezza-sul-personale-mentre-le-scuole-cadono-a-pezzi-e-le-reti-stradali-sono-in-abbandono/

http://www.pisorno.it/riordino-funzioni-province-e-nuovo-ruolo-per-citta-metropolitana-premi-crescenti-per-le-unioni-e-fusioni-dei-piccoli-comuni/

http://www.pisorno.it/le-province-ridotte-al-rango-di-enti-di-servizio-un-processo-che-ha-ripercussioni-negative-anche-sulla-democrazia/

http://www.pisorno.it/province-conferenza-con-prof-claudio-de-fiores-e-avv-giancarlo-altavilla-estensore-del-ricorso-presentato-contro-la-legge-delrio-il-27gennaio-ore-1630-co-sala-dei-comuni-della-provincia-di-p/

http://www.pisorno.it/la-proposta-regionale-sulla-riorganizzazione-delle-province-e-destinazione-dei-dipendenti/

http://www.pisorno.it/province-a-fronte-della-gravita-della-contro-riforma-renzi-lurgenza-e-la-riassunzione-delle-funzioni-e-del-personale-ad-esse-dedicato/

http://www.pisorno.it/province-entro-gennaio-il-riordino-delle-funzioni-lassessore-e-il-miracolo-dei-pani-e-dei-pesci-90milioni-di-tagli-nel-2015-e-i-problemi-del-personale/

http://www.pisorno.it/continua-anche-a-natale-la-protesta-dei-lavoratori-delle-province-da-firenze-brindisi-e-milano/

http://www.pisorno.it/province-il-governo-ha-addirittura-peggiorato-il-testo-di-legge-in-assenza-di-certezze-sospendere-le-grandi-opere-per-conservare-i-posti-di-lavoro/

http://www.pisorno.it/province-il-22-dicembre-in-agenda-lincontro-di-cgil-cisl-e-uil-con-il-presidente-della-regione-toscana/

http://www.pisorno.it/province-il-governo-ha-fatto-il-danno-e-il-governo-ora-deve-rimediare/

http://www.pisorno.it/sale-la-tensione-tra-i-lavoratori-delle-province-il-flash-mob-dei-dipendenti-a-livorno-video/

http://www.pisorno.it/province-numeri-pesanti-e-clima-teso-le-proteste-dei-dipendenti/

http://www.pisorno.it/la-vicenda-degli-enti-province-altro-che-taglio-ai-costi-della-politica-tagli-si-ma-ai-posti-di-lavoro-e-ai-servizi-per-i-cittadini/

http://www.pisorno.it/nuove-province-elezioni-farsa-e-vecchie-logiche-di-potere/

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